LA CONFERMA
Dinamo, coach Gigi Tomasi resta alla guida: «Crescere ancora»

Dopo una stagione positiva in B Interregionale, il tecnico rinnova per il quarto anno, «orgoglioso del percorso, ora puntiamo più in alto».
E il quarto vien da sé. Dopo due campionati di C Regionale vinti e una salvezza tranquilla con il surplus dei Play-In Gold in B Interregionale, Gigi Tomasi sarà ancora ai comandi del Veliero battente bandiera Dinamo. Un’annata intensa quella vissuta da neofita della categoria per la società goriziana che l’ha vista raggiungere il traguardo prefissato della salvezza e regalarsi successivamente un cammino costellato di soddisfazioni nei Play-In. «Come avevamo già detto e sottolineato al termine della stagione regolare con il sesto posto l’obiettivo primario e principale che ci eravamo prefissati all’inizio era stato raggiunto. La nostra ottima performance nella successiva fase ci ha portati a sfiorare, pur partendo in fondo alla griglia, l’ingresso ai play-off è stata l’ulteriore conferma della bontà del lavoro di tutti noi: società, staff tecnico e giocatori. Impossibile non archiviare positivamente questa prima esperienza nella B Interregionale».
Giustamente orgoglioso per i risultati ottenuti solcando un mare a volte mosso. «Avevamo messo tutti in preventivo che ci sarebbero state delle difficoltà. Dinamo all’esordio in un campionato impegnativo a sua volta nato da poco. Il livello è superiore a quello regionale vinto due volte negli ultimi due anni e per forza di cose tutti abbiamo dovuto fare un primo passo verso il professionismo, tesserando atleti da fuori e organizzando per la prima volta nella storia della Dinamo allenamenti e logistica a cui non eravamo abituati. Mettiamoci vicino che il biglietto l’abbiamo staccato appena il 16 giugno e, dunque, per forza di cose siamo partiti in ritardo rispetto altre compagini per giunta già avvezze a simili palcoscenici. Abbiamo vissuto molti momenti di reale difficoltà, sia dal punto di vista tecnico che emotivo. La dirigenza non ha mai fatto drammi, anche dopo qualche sconfitta onestamente brutta. Anche grazie a questo atteggiamento sempre propositivo siamo riusciti a mantenere i nervi saldi e a crescere soprattutto dopo la sosta natalizia, allenandoci finalmente al completo e mostrando partita dopo partita di meritarci la permanenza in questa categoria. I Play-In hanno vidimato tutto ciò con prestazioni sicuramente degne di nota. Sono contento perché tutti ma proprio tutti i giocatori hanno portato un contributo importante alla squadra. Magari in momenti diversi della stagione ma tutti sono stati importanti e questo per un allenatore è motivo di orgoglio».
So che non ami focalizzarti sulle singole partite ma… «È un tuo must e quindi troviamo un accordo… Non è che non mi piaccia ricordare episodi e partite in particolare. Da tecnico le considero tutte, nel bene o nel male, parti di un percorso iniziato il primo giorno di raduno e concluso dopo l’ultima gara. Partiamo proprio da quella finale persa contro Gardonese: potrò apparire esagerato ma è stata indigesta. Perché ero ed eravamo convinti di mettere la ciliegina su una già succulenta torta regalando una passerella ancora più regale a Siro. Il match che vorrei invece rigiocare è sicuramente quello di Oderzo. È stato il pomeriggio in cui ho avuto la conferma che il gruppo stava crescendo, meritavamo i due punti che ci avrebbero fatti entrare tra le prime sei a prescindere dalla “questione Valsugana”. Mi riallaccio a essa citando la vittoria di Jesolo dove vincemmo davvero da squadra piantando il seme della futura pianta che, altro momento importante, è fiorita a San Bonifacio dove ci siamo aggiudicati un vero e proprio spareggio per i play-off. In una stagione a tratti da “sali e scendi” è necessario rimarcare che le sfide da non sbagliare per indirizzare il cammino verso l’alto o verso il basso, di fatto, non le abbiamo sbagliate. Ulteriore motivo di orgoglio e vanto per tutta la Dinamo. Quanto alla seconda fase, per quanto mi riguarda hanno un sapore particolare i successi ottenuti sempre in trasferta contro Mantova e Iseo: l’apice forse della nostra stagione. Pietre angolari da cui ripartire e su cui costruire quella che verrà».
La quarta con Gigi Tomasi in panchina. «Sono riconoscente alla società per i tre anni già passati assieme e per l’ulteriore fiducia. C’è voglia di crescere ancora, di strutturarci nel secondo campionato di B Interregionale per aggiungere quello che ci è mancato per far parte stabilmente della metà di sinistra della classifica. I margini a mio parere ci sono tutti, almeno per quanto concerne la volontà di dirigenti e staff tecnico. Di giocatori nello specifico non è ancora il caso di parlare, posso fare un identikit per quanto riguarda l’aspetto caratteriale e motivazionale. Ragazzi e uomini che pensino al plurale e non al singolare, che mettano davanti la maglia e il gruppo alle statistiche personali. Possono sembrare banalità ma in una realtà come la Dinamo sono basilari. Nel ringraziare con tutto il cuore il Comune di Romans e l’Asar per averci ospitato vivendo da tifosi le nostre partite, è chiaro che tornare a Gorizia è auspicabile non soltanto per la gara del sabato o della domenica. Il passo in avanti, il salto di qualità è possibile lavorando più ore e giorni in palestra. È uno dei fattori che possono convincere un giocatore ad accettare o meno la nostra eventuale proposta. Come ben sappiamo è una questione che non può essere risolta dalla Dinamo. Possiamo soltanto augurarci che ci sia una svolta positiva in tal senso».
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