La mostra
Dijust e Verzegnassi raccontano Gorizia e Nova Gorica attraverso l'arte, ecco l'esposizione itinerante

L'esposizione, che aprirà venerdì 23, rimarrà aperta fino al 6 giugno esplorando le due città e il proprio futuro.
Nella suggestiva cornice della galleria The Circle, in via Rastello a Gorizia, prende vita venerdì 23 maggio alle 18 “La città ritrovata tra passato e futuro”, un progetto espositivo che si inserisce nel percorso culturale di GO! 2025, Capitale europea della cultura. Dal 23 maggio al 6 giugno, le opere di Andrea Verzegnassi e Vladimiro Dijust racconteranno, attraverso linguaggi artistici diversi ma complementari, la memoria e il futuro condiviso di Gorizia e Nova Gorica.
Il Novecento ha lasciato segni profondi su queste terre di confine, segnate da guerre, esodi e divisioni. Ma proprio da quelle ferite nasce un desiderio ostinato di riconciliazione e rinascita, che l’arte riesce a trasformare in energia creativa. La mostra si muove tra realtà e immaginazione, con un’esplosione di colori ed emozioni che celebra la vita e la convivenza.
Andrea Verzegnassi, formatosi all’Istituto d’Arte “Max Fabiani” sotto la guida di Cesare Mocchiutti e compagno di studi di Mario Di Iorio, propone un dialogo tra passato e presente fatto di materiali contaminati dal paesaggio carsico. La sua ricerca, intrecciata con la memoria storica e l’identità territoriale, dà voce a una visione sospesa tra natura, cultura e coesistenza.
Vladimiro Dijust, anch’egli allievo del “Max Fabiani”, ha sviluppato una cifra espressiva personale fatta di colori vivaci e segni che narrano stati d’animo, attimi di vita e l’anima del territorio goriziano. Le sue composizioni, che ricordano mosaici contemporanei, fondono ambientazioni naturali e suggestioni underground, in una visione intensa e vibrante. Artista dell’anno 2024 secondo la rivista “Bisiacaria”, Dijust ha esposto in Italia e all’estero, portando con sé il volto mutevole della sua terra.
L’esposizione rappresenta un tassello significativo nel percorso di costruzione della Capitale europea della cultura, ponendo l’arte al centro di una riflessione collettiva sulle identità e sul futuro condiviso di un territorio che ha saputo trasformare le cicatrici in risorsa. La mostra è itinerante e proseguirà anche nella Bottega del Cappello di via Rastello 52, in via Rastello 50 e in R89 Concept Store di via Rastello 89. L’inaugurazione del 23 maggio vedrà la presentazione critica da parte di Emanuela Uccello e un intervento storico da parte di Marco Mantini.
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