Antonio Devetag guarda alla cultura per Gorizia, «serve una rete tra musei»

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Antonio Devetag guarda alla cultura per Gorizia, «serve una rete tra musei»

Di Redazione • Pubblicato il 02 Giu 2022
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L'ex assessore punta su cultura e turismo, focus sul Tesoro di Aquileia e Donazione teresiana.

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Porre le basi di un rilancio del turismo culturale a Gorizia "al di là delle chiacchiere dell’attuale giunta è ancora possibile" Si tratta per prima cosa di individuare i tesori sommersi della città che sono tanti e tenuti nascosti anche per la incredibile parcellizzazione del settore culturale della città. Da qui è partito Antonio Devetag, candidato sindaco che ieri ha tenuto un incontro sul tema nella sua sede elettorale in via Oberdan.

"Bisogna stilare un piano a breve, media e lunga scadenza - le idee proposte - per ricreare il Parco culturale di Gorizia con la creazione di un vero hub museale che metta in stretta sinergia operativa, sotto la guida del Comune, tutte le strutture anzi, infrastrutture, culturali di cui Gorizia è ricchissima". Inoltre, "bisogna potenziare il Museo della Grande guerra e inserirlo in una rete che guardi ad un territorio più ampio, formando un brand che includa sicuramente Caporetto ed altre realtà storiche importantissime, non solo museali".

"Così facendo si crea cultura e si attrae un flusso turistico costante da tutta Europa, Austria e Baviera in primis". Considerando, però, che sempre nello stesso complesso si trova anche il Museo della moda e delle arti applicate, "sarebbe opportuno trovare ad esso un’altra sede di prestigio, mentre nel Castello dev'essere potenziato il suo ruolo di museo didattico del medioevo Goriziano". La città "avrebbe poi anche la Sinagoga (chiusa da due anni), il Museo Komel della Madonnina e la Fondazione Coronini".

Per il già assessore della giunta Romoli, tuttavia, la punta di diamante - di carattere assolutamente europeo - è il Tesoro di Aquileia e la Donazione teresiana per i quali è stato realizzato appositamente il Museo dell’Arcidiocesi nel compendio di Santa Chiara, così come nelle volontà del compianto arcivescovo padre Bommarco. "L'allestimento delle meraviglie, possibilmente entro il 2025, darebbe un boost all'offerta culturale della Capitale europea della cultura 2025. Ma non solo, rilancerebbe il turismo goriziano ben oltre questa data".

"Con la cultura si mangia quindi - la conclusione dell'incontro - anche nel vero senso della parola. E a proposito, è conveniente, soprattutto economicamente, legare il comparto culturale con quello enogastronomico per creare un pacchetto turistico che possa rilanciare tutte le realtà e tutto il territorio del goriziano in senso lato".

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