Il dem Del Bello sul Giorno del Ricordo: «Centrosinistra a sostegno degli esuli e dei loro discendenti»

Il dem Del Bello sul Giorno del Ricordo: «Centrosinistra a sostegno degli esuli e dei loro discendenti»

L’INTERVENTO

Il dem Del Bello sul Giorno del Ricordo: «Centrosinistra a sostegno degli esuli e dei loro discendenti»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 17 Feb 2025
Copertina per Il dem Del Bello sul Giorno del Ricordo: «Centrosinistra a sostegno degli esuli e dei loro discendenti»

L’ex assessore e insegnante replica a Cisint «che strumentalizza a fini politico propagandistici di infimo spessore scientifico e storiografico». La solidarietà con il mondo sloveno.

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Non ha apprezzato per nulla l’intervento dell’europarlamentare leghista Anna Cisint in occasione del Giorno del Ricordo «essendo l’impianto omissivo e distorcente la realtà dei fatti storici». La pensa così l’ex assessore comunale monfalconese e consigliere provinciale del Pd, Fabio del Bello il quale ritiene che a livello locale siano state realizzate «Ottime iniziative» con il supporto dell’Associazione Apertamente nei comuni di Gradisca con lo storico torinese a Staranzano con Franco Cecotti, dove sono state svolte due lezioni magistrali «davanti a un foltissimo pubblico».

Del Bello sottolinea che, grazie poi all’Associazione dei Progressisti per Monfalcone, sono stati veicolati in zona il testo completo del Reclamo di Strasburgo ad opera dei parlamentari progressisti sloveni e croati e una messa a punto della maggiore storica slovena Nevenka Troha riguardo alla mostra presentata dai parlamentari di Fratelli d’Italia «dai connotati simili a quelli del discorso dell’europarlamentare dove in sostanza non si nega ma si omettono alcuni ineludibili passaggi».

Le annotazioni dell’ex insegnante dem sono tre. La prima consiste nel fatto che la Germania nazista e l’Italia fascista invasero nel 1941 la Jugoslavia monarchica dei Karageorgevic senza dichiarazione di guerra: «Il conflitto che si scatenò causò in quattro anni più di un milione di morti in un Paese di 18milioni di abitanti, l’Italia ebbe 450mila morti su 45milioni di abitanti nel 1945, quindi un numero immenso, paragonabile a quello dell’allora Urss» precisa Del Bello che in seconda battuta sottolinea pure che «Furono quindi create le condizioni per cui la regione confinaria (l’Istria) con il Paese che uscì vincitore della guerra, la Nuova Jugoslavia, anche grazie all’aiuto degli Alleati - Churchill preferì i partigiani comunisti a quelli monarchici in quanto più affidabili - fosse persa da parte dell’Italia».

In terzo luogo, viene fatto notare che tragica conseguenza sta nei 45 milioni di Italiani pagarono prezzi durissimi solo quelli residenti in Istria a Fiume e nella Dalmazia zaratina. «La destra, senza vergogna per gli antecedenti di cui sopra, oramai strumentalizza il Giorno del Ricordo a fini politico propagandistici di infimo spessore scientifico e storiografico e sarà da noi permanentemente smascherata» richiama il dem. Tuttavia – poi precisa - «Anche il Centrosinistra deve risistemare il suo angolo visuale e soprattutto qui dove un certo “conservatorismo”, di sinistra si intende, si fa ancora sentire con i soliti mali di pancia». «Accanto alla permanente solidarietà col Mondo sloveno duramente colpito negli anni Venti, Trenta e Quaranta fino a sfiorare il “genocidio culturale”, - conclude Del Bello - il Centrosinistra deve stare dalla parte degli Esuli, meglio sarebbe dire dei loro discendenti, senza se e senza ma, cooperando pure per la ricucitura con i “rimasti” nella “frontiera adriatica”».

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