IL COMMENTO
Deleghe ‘all’habitat naturale e urbano’, Monfalcone Civica e Solidale ammonisce: «Non venga sminuito l’ambiente»

Il gruppo di lavoro della lista chiede chiarezza di visione e strumenti alla giunta su temi come la riconversione della centrale A2A, il consumo di suolo e la gestione del Carso.
«Nell’elenco ufficiale delle deleghe assegnate dalla giunta comunale di Monfalcone, la parola “ambiente” non compare mai esplicitamente. Al suo posto troviamo, per due assessori, un’espressione generica, ovvero “habitat naturale e urbano”». A sollevare la preoccupazione a nome di tutta la lista Monfalcone Civica e Solidale è Erik Viurna, già candidato all’ultima tornata e attivo nello specifico nel gruppo di lavoro su temi e politiche legate ad ambiente e inquinamento.
Viurna si riferisce nello specifico alle competenze assegnate ai due assessori Luca Zorzenon e Antonio Garritani, delegati all’habitat naturale ed urbano assieme ad altri campi quali commercio, artigianato e marketing (Zorzenon) e pianificazione urbana, patrimonio e affari generali (Garritani). «Questa sovrapposizione genera confusione e solleva un quesito: a chi spetta, concretamente, la responsabilità politica sull’ambiente?» chiedono gli esponenti della civica, sottolineando che «a Monfalcone ci sono tematiche ambientali che richiederebbero un orientamento chiaro e un impegno diretto».
Fra queste la riconversione della centrale A2A, sfida «tutt’altro che marginale che riguarda salute pubblica, sostenibilità, economia e futuro energetico del territorio». «È clamoroso constatare come si faccia fatica a comprendere chi, in giunta, abbia la responsabilità politica su questo fronte - scrive ancora il gruppo – temi di portata collettiva come questo appaiono ridotti a semplici “questioni di habitat naturale e urbano”».
Secondo argomento il Carso: «Più della metà del territorio comunale è al centro di una recente delibera comunale (Manifestazione d’interesse per affidamento in gestione di proprietà boschive all’interno del parco del Carso Monfalconese ) che apre alla gestione privata di alcune aree boschive - segnala Mcs - con i privati che potranno prelevare ogni anno fino a 1.500 metri cubi di legname per un valore stimato di circa 30mila euro, in cambio della realizzazione di lavori di manutenzione dello stesso valore». Una scelta che, ammonisce la nota, «se non accompagnata da regole chiare e controlli, rischia di aprire le porte a operazioni a fini di lucro sul nostro prezioso patrimonio naturalistico».
Ultimi due punti sono la mancanza di un Piano del verde urbano, «strumento previsto dalla Strategia europea per la biodiversità al 2030 per tutte le città con oltre 20.000 abitanti», e il livello di consumo di suolo «giunto al 45%, il valore più alto della regione». Valore che sembra destinato a crescere nonostante i proclami elettorali, fa notare il gruppo della lista civica: «Nel punto 3 del programma elettorale del sindaco Fasan si legge “Stop al consumo di suolo”. Una promessa che appare in contraddizione con le scelte urbanistiche in corso nel piano regolatore, come la previsione di un nuovo polo scolastico in via Grado. Qualcuno se ne sta occupando?».
«Speriamo che l’assenza di un assessore all’ambiente non sia un segnale di ridimensionamento del tema all’interno dell’agenda politica cittadina» conclude Viurna, augurandosi che nei prossimi giorni «la giunta possa chiarire pubblicamente chi si occuperà di questi temi, con quali strumenti e con quale visione».
Foto Arpa Fvg
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