Pizzolitto segretario Pd a Monfalcone, Del Bello: autocritica su amianto e immigrazione

Pizzolitto segretario Pd a Monfalcone, Del Bello: autocritica su amianto e immigrazione

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Pizzolitto segretario Pd a Monfalcone, Del Bello: autocritica su amianto e immigrazione

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 30 Nov 2022
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Il dem rilancia la necessità di rivedere alcune posizioni, «grave mancanza di coordinamento tra le varie istituzioni».

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A metà novembre ha avuto luogo l’assemblea del circolo Pd di Monfalcone. In quella occasione è stato nominato nuovo segretario l’ex sindaco della città, il professor Gianfranco Pizzolitto. Il neosegretario – nel suo discorso - ha toccato quello che ha definito “il nervo scoperto della destra” che attualmente amministra la città. Pizzolitto ha parlato del fallimento delle promesse demagogiche negli anni 2015 2016 riguardo il "containment" dell'immigrazione che invece – sempre secondo il dem - nel quinquennio del primo mandato di Annamaria Cisint, dal 2017 al 2022, è clamorosamente raddoppiata.

A fare ora una riflessione sul pesante lavoro che dovrà fare il Pd cittadino per risollevarsi prima della prossima scadenza elettorale, è Fabio del Bello, componente del circolo dei democratici monfalconesi e in passato già amministratore a livello comunale e provinciale. Del Bello illustra il tutto percorrendo due fronti: uno di carattere socioeconomico -logistico ed uno di carattere istituzionale - geopolitico. Il politico prende spunto da quanto illustrato nell’assemblea di circolo dello scorso 12 novembre e - dopo aver integrato il suo lavoro, illustra quelli che ha definito "i sette anni che hanno rovesciato la geografia politica a Monfalcone, i quattro errori del centrosinistra. Le due azioni politico-socioeconomiche prioritarie".

“Il consolidamento di una situazione politica nazionale regionale e locale che vede un perfetto allineamento dei pianeti a destra impone al campo progressista una spietata autocritica a tutto campo e una conseguente iniziativa politico programmatica determinata ed autorevole. In sette anni infatti è stata rovesciata la geografia politica di Monfalcone: dal centrosinistra a un centrodestra prima e ad una destra poi radicata nel tessuto urbano, sia tra i 'nativi' che tra gli stessi stranieri immigrati".

"A partire dal 2015 - l’anno della transazione amianto - fino alla grave sconfitta alle elezioni amministrative del 2022, sono stati commessi quattro errori capitali che spiegano le proporzioni colossali dell’evento amministrativo del giugno scorso caratterizzate da un distacco senza pari nel Friuli Venezia Giulia e nel Nord Italia. Si tratta di capire, intervenire chirurgicamente per poi immediatamente ripartire” ha affermato senza riserve Del Bello. Per l’ex consigliere provinciale, il primo dei quattro errori che ha commesso il centrosinistra è stato segnato dall’assenza di un atteggiamento chiaro della politica locale sulla questione migratoria e Fincantieri.

Per il dem c’è stato un totale immobilismo che ha portato ad una conseguente assenza di iniziativa politica che hanno favorito la vittoria del centrodestra alle comunali del 2016. Il secondo punto dolente citato è: la transizione amianto. “La transazione amianto è stata realizzata nell’estate del 2015 – sono le parole di del Bello - ma l’errore è stato ammesso solo un anno e mezzo più tardi, dopo la sconfitta elettorale dell’ottobre/novembre 2016".

"Ne portano le maggiori responsabilità i quattro componenti della giunta comunale che deliberò ma in seconda battuta è da ritenersi pure corresponsabile tutta la maggioranza consiliare di allora che non sollevò obiezioni salvo poi reagire dopo la sconfitta autunnale del 2016, cioè dopo che i famosi buoi erano usciti dalla famosa stalla. Non si possono riversare tutte le responsabilità solo sul sindaco e alla giunta, ai consiglieri comunali infatti spetta istituzionalmente il compito dell’indirizzo e del controllo nell’occasione non esercitato”.

Poi il dem ha puntato il dito sulle candidature a sindaco per le elezioni dello scorso giugno che ha suo modo di vedere hanno evidenziato la “carenza di metacognizione e di discontinuità”. “La segreteria provinciale del Pd non ha mai portato in Assemblea provinciale -l’organo deliberante - la spinosa tematica del polo energetico monfalconese” qui un altro dolore per il centrosinistra monfalconese, che il dem nativo di Aris evidenzia chiamando in causa il segretario provinciale Diego Moretti. La quarta grana sollevata infine da Del Bello è stata quella relativa al cosiddetto ‘disallineamento secolare’ che perdura tra la potenza degli asset economico-logistici monfalconesi e la modestia della classe politica zonale.

“Non se ne verrà mai fuori da soli dalle storiche criticità – è la riflessione finale che fa Del Bello - la rappresentanza politica cittadina, nell’affrontare i nodi complessi deve essere quindi sostenuta dagli eletti nelle istituzioni sovraordinate - cioè la Regione e lo Stato - in un gioco di squadra interistituzionale. Ma questi trasversalmente a tutte le “forze politiche” non si sono mai veramente confrontati con modalità che non fossero subalterne con i poteri forti della locale economia”.

Infine, sulla ricostruzione a Monfalcone di una formazione democratica e progressista, il dem - oltre a richiamare il radicamento identitario nel solco del socialismo democratico europeo, occidentale e atlantista - in prima battuta sostiene il cosiddetto ‘usato sicuro’ e - in prospettiva ad una auspicabile nuova leva giovanile da far crescere cui consegnare il testimone politico – Del Bello ha espresso la necessità di individuare quella che ha definito “piattaforma integrata decennale per lo sviluppo della conurbazione monfalconese nell’ economia del mare e nella logistica in area vasta costiero - carsica posta fra il Golfo di Trieste, il Tagliamento ed il Carso”.

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