LE REAZIONI
Decreto Amianto, La Sinistra sui correttivi della Lega: «Correzioni ambigue. Bisognava ritirarlo prima»

I consiglieri Morsolin e Saullo parlano di «cortocircuito di Lega e FdI» e contestano la lunghezza dell’iter riparativo.
Lega a lavoro per la modifica del “decreto vergogna” sul Fondo Amianto. Il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio e l’eurodeputata Anna Cisint uniscono le forze per far sì che le risorse del Fondo “regolamentato” dal tanto criticato decreto Giorgetti – Calderone siano destinate ai lavoratori vittime dell’azione del minerale killer. Nello specifico, Centinaio sta studiando un nuovo emendamento che andrà a modificare la norma togliendo la possibilità di rimborsi a favore delle società partecipate pubbliche. Dunque, le imprese condannate a pagare un risarcimento non potranno più farlo attingendo a risorse pubbliche. Prima di passare al voto in Aula, dovrà essere valutata l’ammissibilità tecnica dell’emendamento correttivo. Questa situazione è definita un «cortocircuito» che non dà risposte ai lavoratori dai consiglieri di opposizione Cristiana Morsolin e Alessadro Saullo de La Sinistra per Monfalcone.
«Dopo oltre un anno di silenzi, la Lega e Fratelli d'Italia si sono finalmente espressi sul decreto amianto, rivelando la loro mancanza di coerenza e chiarezza – scrivono in una nota - la senatrice Tubetti di Fratelli d'Italia ha difeso il decreto, accusando di speculazione chi lo critica. Nel frattempo, Anna Maria Cisint, ex sindaca di Monfalcone e attuale europarlamentare della Lega, ha firmato un comunicato congiunto con Centinaio, non potendo presentare lei direttamente un emendamento e dimostrando che a nulla sono serviti i suoi viaggi a Roma. Ora Centinaio dovrà portare appena l'emendamento all'esame della Camera e iniziare un lungo iter, curioso visto che si tratta di persone dello stesso partito, non potevano ritirare subito il decreto?».
Secondo Morsolin e Saullo, il punto cruciale che preoccupa i cittadini rimane quindi irrisolto: «dalle dichiarazioni di Cisint e Centinaio non è chiaro a chi saranno destinati i fondi del decreto». «Se non alle partecipate pubbliche, forse ad altre imprese? – domandano - questa ambiguità è inaccettabile. Sarebbe stato opportuno richiedere l'annullamento totale del decreto, assicurando che i fondi restino ai lavoratori e alle lavoratrici per garantire la loro sicurezza». «L'intervento di Cisint appare come l'ennesimo spot preelettorale, che non modifica in alcun modo il decreto vergogna – concludono i consiglieri di minoranza - una discussione approfondita in Consiglio Comunale avrebbe potuto chiarire le idee anche alla destra, evitando questa confusione».
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