Si avvicina il Dantedì, il Club Unesco Gorizia lancia 18 incontri dedicati al Sommo poeta

Si avvicina il Dantedì, il Club Unesco Gorizia lancia 18 incontri dedicati al Sommo poeta

Gli appuntamenti

Si avvicina il Dantedì, il Club Unesco Gorizia lancia 18 incontri dedicati al Sommo poeta

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 22 Mar 2025
Copertina per Si avvicina il Dantedì, il Club Unesco Gorizia lancia 18 incontri dedicati al Sommo poeta

Il primo appuntamento è previsto il 25 marzo, data simbolo dell’inizio del viaggio nella ‘selva oscura’.

Condividi
Tempo di lettura

Alla ricerca della salvezza, si narra che Dante iniziasse il suo viaggio «nella selva oscura» il 25 marzo del 1300, giorno che dal 2020 viene celebrato per ricordare il sommo poeta. In occasione del “Dantedì” - Giornata internazionale a lui dedicata - la città di Gorizia partecipa alla celebrazione attraverso un ciclo di lezioni che avrà inizio proprio martedì 25 marzo, organizzato dall’ex presidente del Club Unesco Adriano Chinni. Il corso si svilupperà in diciotto incontri, e sarà tenuto da Carmen Mazzone, per anni insegnante del liceo classico “Dante Alighieri” nel capoluogo isontino.

«Il primo intervento sarà limitato alla biografia – precisa Mazzone – con l’intenzione di approfondire la questione del nome e dell’uomo che cerca di farsi strada nella vita, oltre che la sua cultura, il suo essere intellettuale». Un aspetto indagato anche nella pubblicazione “Dante” (2020) dello storico Alessandro Barbero, dal quale emerge la personalità forte di un cavaliere, che per certo aveva preso parte alla battaglia di Campaldino. Ogni incontro si svolgerà nella splendida cornice della chiesa di San Carlo Borromeo su via del Seminario, e avrà inizio alle 19:45. Intermezzi di canti, balli e cori allieteranno le riflessioni letterarie, per ricreare l’atmosfera medievale e trascinare lo spettatore nel lontano Trecento.

«Si tratta di una serie di lezioni incentrate sulla “Divina Commedia” – conferma il presidente Rita De Luca – con la lettura e il commento dei principali canti dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. Gli incontri si tengono tutti nella chiesetta di San Carlo alla stessa ora, ma quello che varia, a parte gli argomenti, è l’accompagnamento musicale, attraverso il quale abbiamo cercato di dar spazio a tutte le realtà, fra cui quella del Gruppo Dramsam». Sarà proprio questo l’ensemble che aprirà il ciclo dantesco, creando una sorta di ambientazione introduttiva attraverso la mediazione di rigore filologico e approccio artistico. Il Centro Giuliano di Musica Antica Dramsam nasce a Gorizia nel 1983, e deve il suo nome a un toponimo latino appartenente a un piccolo borgo alle pendici del Carso goriziano. Da oltre quarant’anni si dedica alla diffusione del patrimonio musicale medievale di area romanza, e ha al suo attivo numerose incisioni discografiche, radiofoniche e televisive di musica antica.

«Al secondo incontro sarà invece presente il chitarrista Matteo Martellos della Casa delle Arti – prosegue il presidente – ma il programma verrà aggiornato di volta in volta». Il ciclo partirà simbolicamente il 25 marzo, quando si terrà il primo dei 18 incontri con “Dante, il suo viaggio e l’opera”, per poi proseguire ogni giovedì fino a ottobre, intercalando una pausa estiva spalmata fra luglio e agosto. Il 3 aprile sarà la volta del canto primo dell’Inferno, che verrà studiato fino al Quinto con le pause pasquali, come segue: 10 aprile il II, 24 aprile il III, 8 maggio il IV e 15 maggio il V. Da fine maggio avrà inizio la lettura di quattro canti del Purgatorio (29 maggio il I, 4 giugno il II, 11 giugno l’VIII e 19 giugno XI), mentre il 26 giugno si inizierà ad accedere al Paradiso con il primo canto. Dopo la calura dell’estate si riprenderà il 4 settembre con il canto XVII, per poi concludere il 9 ottobre.

«Negli interventi successivi al primo partirò con il commento dei canti – spiega Mazzone – ma come per la biografia, dovrò essere stringata, nel senso che leggere un canto per intero potrebbe essere complesso. Ad ogni modo, cercherò di dare un taglio non dottrinale o cattedratico, quanto piuttosto colloquiale e divulgativo. Che in fondo è quello che mi ha contraddistinto anche da insegnante. Ho sempre presentato Dante come l’uomo che era, e non è un caso che la cantica che preferisco sia quella del Purgatorio, in cui ritroviamo il Dante degli affetti, nel vero senso del termine. Mentre per quanto riguarda l’Inferno, che tutti ritengono la cantica più accattivante, o comunque più amata, l’ho trattata - e la tratterò anche in questo caso – come un viaggio verso il male, per ritornare al bene. Che si traduce in un conoscere e guardare negli occhi il male assoluto, per poter infine abbracciare il bene. Anche nel caso dell’Inferno vi sono canti maggiormente rappresentativi, per esempio il IV del Limbo o il V». Diverse possono essere le letture interpretative dei due amanti Paolo e Francesca, «oggi rappresentati non soltanto come gli amanti della tradizione e come il caso del primo femminicidio di cui si abbia notizia, ma in primis come una sorta di riflessione dell’autore su quella che può essere la “cattiva letteratura”. In questo senso, anche una poesia può essere traviante, e se si intende leggere tutto il percorso dantesco, si può spiegare l’intero viaggio come ricerca di una poesia edificante che possa condurre alla salvezza. Il fatto che Paolo e Francesca, o Francesca e Paolo, come amo dire, si siano “perduti” perché lei era intenta a leggere un certo tipo di letteratura, può essere un ulteriore spunto di riflessione», conclude.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione