Da Mossa a Capo Nord a bordo di una Lancia Appia e una Fiat 1100 R per vivere ‘L’Odissea Artica’

Da Mossa a Capo Nord a bordo di una Lancia Appia e una Fiat 1100 R per vivere ‘L’Odissea Artica’

IL VIAGGIO

Da Mossa a Capo Nord a bordo di una Lancia Appia e una Fiat 1100 R per vivere ‘L’Odissea Artica’

Di Enrico Valentinis • Pubblicato il 28 Lug 2025
Copertina per Da Mossa a Capo Nord a bordo di una Lancia Appia e una Fiat 1100 R per vivere ‘L’Odissea Artica’

Dalle chiacchiere tra amici al viaggio della vita. Percorsi 8300 chilometri a bordo di due auto storiche, spinti solo dal desiderio di esplorare il mondo senza confini.

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«Non è la meta a fare il viaggio, ma la strada percorsa, le mani che si uniscono e i sogni che, passo dopo passo, diventano leggenda».
Con queste parole nel cuore è iniziato, il 13 giugno da Mossa un viaggio del tutto insolito, su vetture altrettanto insolite. Due auto d’epoca degli anni Sessanta – una Lancia Appia e una Fiat 1100R – che hanno portato quattro amici, Massimo, Massimiliano, Andrea e Adriano, a percorrere migliaia di chilometri attraverso l’Europa, fino a Capo Nord. Un’impresa fatta più di lentezza che di fretta, più di condivisione che di prestazioni, nata dalla passione per i motori e dall’appartenenza al Gas Club di Mossa, il cui nome ha viaggiato attraverso le strade di ben nove nazioni.

Questi valori di tranquillità e di amicizia sono stati rimarcati da parte dei partecipanti: «Un'amicizia forgiata lungo le strade d'Europa, messa alla prova da piccole avversità meccaniche – una dinamo stanca, valvole dispettose, persino un imprevisto iniziale sull'Appia – ma sempre rafforzata dalla capacità di affrontare ogni ostacolo con un sorriso e una soluzione», raccontano con positività i quattro amici.

Un viaggio cominciato con i festeggiamenti del Club di Mossa, partendo dall’Italia alle 18 di venerdì 13 giugno. Dopo aver varcato il confine sloveno con tappa a Slovenska Bistrica, il gruppo di amici ha proseguito a passo sostenuto verso l’Austria, attraversando le magnifiche foreste polacche, per poi passare dalla Lituania, Lettonia e infine l’Estonia, ammirando la pittoresca Costa Baltica. La mattina seguente, giunti a Pärnu, erano già in prima fila per imbarcarsi sul traghetto diretto a Helsinki, in Finlandia.

Giunti al decimo giorno di viaggio, i partecipanti si trovano nel cuore della Lapponia, dove godono di paesaggi spettacolari ed incontaminati. Le strade si snodano tra silenzi profondi e distese sconfinate, punteggiate qua e là da piccoli laghi e foreste. È proprio in questo scenario magico che riescono a incontrare anche le renne, compagne silenziose che appaiono all’improvviso sul ciglio della strada.

Il viaggio prosegue verso nord, e con l’ingresso in Norvegia, precisamente a Lakselv, dove iniziano a comparire i primi maestosi fiordi. L’atmosfera cambia, si fa più rarefatta, e l’aria stessa sembra carica di attesa. L’Artico è vicino, e l’emozione cresce con ogni chilometro percorso.
Si arriva poi alla fine della terraferma: davanti a loro si apre il Nordkapptunnelen, la Galleria di Capo Nord. Sette chilometri sotto il livello del mare, fino a toccare i -262 metri, un capolavoro di ingegneria che li conduce letteralmente sotto il Mare di Barents. All’uscita, sull’altro versante, si staglia all’orizzonte Honningsvåg, una piccola città che appare come un faro di civiltà in un paesaggio del tutto remoto e silenzioso.

Il dodicesimo giorno ha inizio con il tratto finale verso Capo Nord. Il percorso è impegnativo: alcune salite mettono alla prova uomini e mezzi, ma le due auto d’epoca, con il loro passo costante e la determinazione di chi le guida, affrontano ogni asperità con tenacia. Il paesaggio diventa brullo, quasi lunare, e la tundra artica si stende immensa in tutte le direzioni. Qua e là, minuscole casette rosse in legno punteggiano il paesaggio, piccoli tocchi di colore in un mondo altrimenti dominato dalla natura selvaggia.

Poi, all’improvviso, la strada finisce. Davanti a loro, solo l’oceano e il cielo del grande Nord.
Sono a 71°10’21” di latitudine nord. Dopo dodici giorni e migliaia di chilometri, sono arrivati a Capo Nord. Il traguardo tanto sognato, inseguito curva dopo curva, si apre davanti a loro in tutta la sua solenne bellezza. Il vento soffia forte, l’aria è tagliente, ma nulla può scalfire il senso di conquista che li pervade: «È il culmine di un sogno, la materializzazione di mesi, forse anni, di preparazione, attese e speranze» commentano emozionati i quattro amici.

Dopo 8.300 chilometri di amicizia, imprevisti, risate e chilometri macinati con costanza, il cerchio si chiude. Il grande ritorno, il 5 luglio, segna la fine di un’avventura straordinaria: un viaggio che non è stato solo geografico, ma anche con dei tratti finemente umani.

Ad accoglierli, a Mossa, ci sono i soci e gli amici di sempre, pronti a festeggiare nella sede di via Camposanto, tra abbracci, racconti e l’orgoglio di chi ha seguito, passo dopo passo, questa grande e straordinaria impresa.

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