«Da Monfalcone parte un’operazione legalità»: la linea di Cisint contro «le moschee irregolari»

«Da Monfalcone parte un’operazione legalità»: la linea di Cisint contro «le moschee irregolari»

LA NOTA

«Da Monfalcone parte un’operazione legalità»: la linea di Cisint contro «le moschee irregolari»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 07 Lug 2025
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Il commento dopo l'intavolazione del Darus Salaam. L'ex sindaco rivendica il rispetto delle regole urbanistiche attaccando gli amministratori di centrosinistra e il legale della comunità islamica.

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«Da Monfalcone parte una vera operazione legalità. Un messaggio forte e chiaro, rivolto anche a tutti gli altri sindaci, soprattutto del centrosinistra, che preferiscono voltarsi dall’altra parte». Lo riferisce il consigliere comunale delegato alla lotta contro la radicalizzazione islamica, Anna Maria Cisint a seguito dell’atto di intavolazione del Centro islamico “Darus Salaam” da parte dell’ Ufficio Tavolare della Regione.

«Con l’acquisizione dell’immobile della ormai ex moschea irregolare “Darus Salaam”, un passaggio storico – continua l’ex sindaco - abbiamo ridato dignità ai piani regolatori che certi gruppi dell’Islam radicale vorrebbero aggirare, piegando le regole ai propri interessi e pretendendo eccezioni in nome di una libertà di culto malintesa e strumentalizzata».

«Abbiamo dimostrato che difendere l’Italia è possibile e su questo, oggi, Monfalcone è sempre più un esempio – ancora Cisint - un modello concreto di come si possa e si debba far rispettare la legge a tutti, anche a quei musulmani che, dietro la scusa della religione, pretendono di porsi al di sopra delle regole, se non addirittura di sostituire la nostra Costituzione con la Sharia».

Contattato dalla nostra redazione per la richiesta di un commento sulla vicenda legale, l'avvocato della comunità islamica, Vincenzo Latorraca non ha rilasciato dichiarazioni in vista del prossimo pronunciamento del Tar previsto per il 15 luglio.

«È evidente, ormai, che l’avvocato Latoracca vuole fare politica a Monfalcone, dopo aver fallito nella sua città, Cantù, dove era stato candidato sindaco per il PD – conclude Cisint - viene qui e continua a collezionare sconfitte. Farebbe meglio a concentrarsi sulle sentenze che perde, anziché cercare visibilità politica sulle spalle dei cittadini monfalconesi». 

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