Da Gorizia alla Tanzania, i due mesi di esperienza tra i bambini raccontati da Veronika Devetak

Da Gorizia alla Tanzania, i due mesi di esperienza tra i bambini raccontati da Veronika Devetak

Il racconto

Da Gorizia alla Tanzania, i due mesi di esperienza tra i bambini raccontati da Veronika Devetak

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 26 Set 2022
Copertina per Da Gorizia alla Tanzania, i due mesi di esperienza tra i bambini raccontati da Veronika Devetak

Classe 1997, ha deciso di mettersi a disposizione di due centri diurni per bambini disabili a Dar es Salaam e Iringa.

Condividi
Tempo di lettura

C’è chi decide, spinto da varie dinamiche, di raccogliere i pensieri, le proprie cose e partire. Partire non solo per uscire dal proprio territorio, dai confini che delimitano la propria sicurezza personale, dagli affetti più cari e vedere il mondo, ma anche per tendere la mano agli altri. In una decisione non da poco, la giovane Veronika Devetak (in foto, al centro in t-shirt gialla) di Gorizia, ha deciso di intraprendere un viaggio di oltre 9mila chilometri, raggiungendo Dar es Salaam, in Tanzania, per passare due mesi in completo volontariato.

Una decisione nata già qualche tempo fa quando Veronika era venuta a contatto con alcuni volontari che avevano passato del tempo proprio in altre località del globo dove era necessaria una mano. “Ho ascoltato le loro esperienze durante un webinar e mi sono convinta”. Due le scelte, o la Thailandia o la Tanzania. “Mi sono informata sulle località di arrivo, soprattutto sul servizio che avrei dovuto svolgere e ho scelto la seconda opzione”.

Veronika, dunque, a inizio luglio, ha preso il volo da Lubiana fino a Istanbul e, da lì, fino a Dar es Salaam. All’arrivo l’accoglienza dei responsabili locali della Comunità Papa Giovanni XXIII, un’organizzazione presente in quaranta Stati di tutto il mondo.

A Dar es Salaam, dove ha passato la prima parte dell’esperienza, c’è stato tanto lavoro con i bambini in un centro diurno nel quale erano seguiti i più giovani con disabilità. “Visto anche il mio percorso di studi, mi sono focalizzata su di loro. La lingua è stata uno dei grandi ostacoli: i bambini parlano Swahili e solo gli adulti un po’ di inglese, anche se alla fine ho imparato le parole base per poter comunicare”.

Dall’ex capitale tanzaniana il viaggio, lungo più di dieci ore attraverso i mezzi pubblici, è proseguito fino a Iringa, nel centro del Paese. “Qui mi sono ritrovata – racconta Veronika – in una casa-famiglia dove tutti vivono assieme. Si sono specializzati nei problemi nutrizionali ed è per questo che vi erano tante mamme con i propri bambini. Il nostro lavoro consisteva anche nel dividere le porzioni e aiutare le mamme mentre i bambini erano seguiti dal nutrizionista”. Ma il momento più difficile sono state le visite domiciliari. “Lì ho potuto vedere le vere condizioni di vita all’interno della abitazioni”. Non solo negatività, però, in quanto in un vicino centro diurno nel quale erano ospitati anche bambini disabili: “Ho visto che i metodi utilizzati erano quelli ‘occidentali’, ovvero gli stessi che studiamo noi all’università ed è stato un sollievo”. Terminata l’esperienza a Iringa, Veronika è tornata a Dar es Salaam e, goduto qualche giorno di meritato riposo, è rientrata in Italia.

“L’esperienza è stata sicuramente positiva e all’inizio non è stato facile per la distanza. Ma poi mi sono trovata bene”, sottolinea sorridendo. “Più che due mesi sarebbero stati utili sei perché non appena cominci a fare amicizia e conoscere le persone ti devi già spostare. In ogni caso, se si ha l’occasione, consiglio di fare esperienze del genere. Fondamentale, però, partire con un’associazione fidata e che si conosce”.

Veronika è rimasta in contatto con alcuni operatori del centro e con chi l’ha ospitata. “Abbiamo instaurato un buon rapporto e ci teniamo in contatto, si sono affezionati a me. Mi chiedono già di tornare – conclude – e chissà che non sia davvero così fra qualche tempo”. 

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione