Le ricerche
Da Gorizia al Montenegro, ritorna nei Balcani la spedizione del Seppenhofer: «Lavoreremo in quota»

Dal 4 al 13 luglio sarà condotta una campagna speleologica sui monti del sud-est del Montenegro, non lontano dai confini con l’Albania.
Ritornano in Montenegro gli speleologi del Centro Ricerche Carsiche C. Seppenhofer, coadiuvati dai colleghi del Centro Speleologico Cagliaritano: una ‘missione’ che partirà tra pochi giorni, nello specifico venerdì 4 luglio, e che si concluderà il 13 luglio. Si tratta della seconda spedizione speleologica goriziana sui monti montenegrini: la prima è stata effettuata nell’agosto 2024 e ora i ricercatori ritornano in quei luoghi con la “Montenegro Speleo Expedition 2025”, questo il nome della campagna di ricerche speleologiche che sarà inquadrata nel quadro delle manifestazioni del programma di Gorizia e Nova Gorica - Capitale Europea della Cultura 2025. Per prepararsi adeguatamente il Seppenhofer ha programmato una serie di iniziative scientifiche per studiare il territorio montenegrino e approfondire alcune tematiche e interrogativi che si erano proposti lo scorso anno nella prima spedizione.
Dal 4 al 13 luglio sarà condotta una campagna speleologica sui monti del sud-est del Montenegro, non lontano dai confini con l’Albania. La zona presa in esame è del tutto inesplorata, soprattutto dal punto di vista speleologico; pertanto, gli speleologi goriziani si prefiggono di riportare un dettagliato studio multidisciplinare. Tale studio rientra nelle iniziative che porteranno, il prossimo anno, a partecipare a una serie di convegni scientifici e appuntamenti di rilevanza internazionale. L’area che sarà presa in esame è piuttosto ampia ed è compresa tra i monti del Treskavac e il Trepatljkov do.
Durante la permanenza sui confini del Montenegro gli speleologi goriziani si prefiggono di fare un’accurata ricerca e rilevamento topografico delle eventuali nuove cavità scoperte e una ricognizione sul terreno per mappare in dettaglio il fenomeno carsico superficiale. Contemporaneamente è prevista anche la raccolta di dati geologici sul campo e una ricca documentazione fotografica dell’ambiente al fine di identificare, una volta a casa, le morfologie prevalenti con l’aiuto di geologi esperti. Saranno anche svolte delle ricerche sulla fauna ipogea e osservazioni sulla vegetazione tipica del luogo e sulle sue particolarità. Attingendo all’esperienza fatta sul campo qui nella nostra regione, gli speleologi goriziani per la prima volta potranno raccogliere, nell’area in esplorazione, con le apposite apparecchiature a disposizione del Centro Seppenhofer, anche i dati fisici dell’aria e dei terreni esaminati: temperature, acidità, presenza di CO2 e soprattutto presenza del Radon e radioattività in grotta.
La spedizione goriziana, che gode del patrocinio del Comune di Gorizia e del Lions Club Host di Gorizia, nonché della collaborazione del Club per l’UNESCO di Gorizia, parte già con alcuni dati raccolti ad agosto 2024. «Gorizia è tanto più forte quanto riesce ad aprirsi – ha voluto rilanciare l’assessore a Go! 2025, Patrizia Artico, nella presentazione dei lavori montenegrini di questa mattina, 01 luglio, in Sala Dora Bassi – e Seppenhofer lo fa». Ad augurare prosperi studi, rilanciando la necessità di un sostegno economico alla realtà goriziana, è stato l’ex presidente del Lions Club Gorizia, Marco Terenzio.
Lo spostamento della missione da agosto a luglio è stata una scelta «dettata dalla mancanza di acque del territorio che andremo a esplorare per la seconda volta, caratterizzato da un forte carsismo, per cui speriamo di poter trovare sul fondo dei pozzi ancora un po’ di neve che dia rifornimento idrico. Ecco perché alcuni di noi lavoreranno direttamente in quota rimanendo sulle montagne grazie ad alcune tende», così Maurizio Tavagnutti. Varie le misurazioni che saranno effettuate, dalla temperatura fino alla percentuale di ossigeno, per capire aperture, vita e dinamiche all’interno delle grotte e delle cavità, ma anche sul radon e sui radionuclidi, «per la prima volta in Italia su materiali raccolti in grotta», come ha specificato Graziano Cancian. Tra i punti da indagare anche la presenza di particolari insetti ciechi che vivono all’interno di queste grotte – una ventina circa quelle che saranno esplorate – grazie all’aiuto di esperti entomologi.
Foto Centro ricerche carsiche "Seppenhofer"/Spedizione 2024
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