Cuore e servizio, Monfalcone dà l’ultimo saluto a Guido Diblas

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Cuore e servizio, Monfalcone dà l’ultimo saluto a Guido Diblas

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 03 Mag 2025
Copertina per Cuore e servizio, Monfalcone dà l’ultimo saluto a Guido Diblas

Il funerale è stato celebrato nella chiesa di San Nicolò. Don Dudine, «esempio di servizio buono e fedele». La gratitudine del fratello Roberto e di Mario Brancati.

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È stata molto partecipata la santa messa esequiale di Guido Diblas, una delle colonne della parrocchia monfalconese di San Nicolò e tra i fondatori dell’Anffas di Gorizia. Guido è scomparso all’età di 90 anni dopo un periodo di malattia. È suo fratello Roberto - tramite la nostra testata - a nome della famiglia, ad esprimere un grande ringraziamento a quanti hanno dimostrato la loro vicinanza in questo momento di smarrimento e dolore. A presiedere la celebrazione è stato don Gilberto Dudine. Con lui hanno concelebrato i tanti sacerdoti che hanno conosciuto Diblas. Al centro dell’omelia la «sete della Fede che va irrigata e fatta crescere». Poi il passaggio sulla salvezza degli uomini «testimoni credenti» ispirati da amore e carità, quei frutti della Fede «vissuti in prima persona come ha fatto Guido che ha cercato Dio ogni giorno».

Mistero ed esperienza d’incontro sono stati altri due aspetti richiamati e che hanno contraddistinto la vita di Guido che «ha vissuto tante case»: le associazioni, la chiesa, la sagrestia, esperienze e testimonianze. Diblas ha compiuto tante opere buone silenziose, espressione della ricerca dell’umano e quindi dell’amore di Dio. Ha saputo dire «Io sarò con te, sempre» con «un cuore buono». Diceva: «Io non posso mollare» guardando davanti a sé sua moglie Graziella, i suoi figli Marco e Michele e tante situazioni di difficoltà e bisogno. Don Dudine ha ricordato la sua amicizia profonda avuta con Guido, un esempio di testimonianza, «esempio di servizio buono e fedele».

Toccante e significativo anche il saluto di Mario Brancati, presidente dell’Anffas di Gorizia. «È stato la colonna e l’anima dell’associazione – sono le parole di Brancati – è sempre stato in prima linea per difendere i diritti di quanti sono affetti da disabilità». Diblas ha sempre considerato la disabilità una questione sociale pubblica e non un problema privato delle famiglie. Tra i tanti ricordi di Brancati, quello del soggiorno estivo a Grado per le famiglie con figli disabili, a Villa Ostende «attraverso il quale Guido si è impegnato per far vedere il mare a chi non l’aveva mai visto» mettendo così al centro le persone più deboli e i loro diritti. Cuore e servizio. Queste due parole riassumono la sua vita. A Dio, Guido!

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