La cultura slovena declinata tra poesia e canto: successo a Ronchi per Luna Poje

La cultura slovena declinata tra poesia e canto: successo a Ronchi per Luna Poje

L'iniziativa

La cultura slovena declinata tra poesia e canto: successo a Ronchi per Luna Poje

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 16 Feb 2023
Copertina per La cultura slovena declinata tra poesia e canto: successo a Ronchi per Luna Poje

Prima edizione per la serata organizzata dallo sportello sloveno del comune e l'associazione genitori di Vermegliano.

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La luna che canta, un notturno, in sé, che ha voluto esporre la cultura italiana in un territorio variopinto come quello della Bisiacaria. Ronchi dei Legionari, nello specifico l’auditorium comunale “Casa della cultura”, ha ospitato “Luna Poje”, ovvero “Luna Canta”, in occasione della giornata della cultura slovena, organizzato dallo Sportello linguistico sloveno del Comune di Ronchi dei Legionari e dall’Associazione Genitori di Vermegliano.

A esibirsi il coro Ermes Grion, diretto da Manuela Denise Marcuzzi, e l’Ensemble Romjan, diretto da Silvia Pierotti, ma anche le voci di Lara Černic e Miro Černic e Susanna Brez, Giovanni Barbetta, Giovanni Bertossi e Angelica Minetto agli strumenti.

Serata dedicata, come detto, alla cultura slovena ed è stata proprio l’assessore comunale Monica Carta a fare gli onori di casa, ringraziando gli organizzatori e ribadendo come “questa è la prima edizione ma speriamo ne possano essere ripetute altre.

Dal canto suo, Damiana Kobal ha ricordato la lingua quale “elemento fondante della cultura di un popolo e per la sua identità. A Ronchi la lingua slovena è calata nel territorio grazie alla scuola, alla sezione slovena in biblioteca, al coro e a varie altre attività”.

Maja Humar, presidente provinciale dei circoli culturali sloveni, e Walter Bandelj, hanno sottolineato il numero di circoli, ben 322, attivi su tutto il territorio: “Il mondo sloveno deve fare squadra e proseguire come ci ha esortato il Presidente Mattarella all’incontro al Quirinale, «andiamo avanti così!»”. La dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Doberdò del Lago, Sonja Klanjšček, ha fatto il punto sulla necessità di “lavorare per il futuro dei nostri giovani”.

Ospite d’onore, però, il sindaco di Nova Gorica, Samo Turel: oltre all’importante – e vicino – appuntamento del 2025, ha dato lustro all’iniziativa. “È bello e giusto condividere la nostra cultura slovena con gli amici di lingua italiana. Il canto, come questa sera, ha accompagnato per secoli la nostra lingua e la nostra cultura e l’ha traghettata nei momenti più difficili. Il rapporto tra Gorizia e Nova Gorica sia l’esempio per tutto il nostro continente di amicizia, convivenza e solidarietà”, ha concluso Turel.

Tra le note di Bartoli e Bregovic, si è conclusa la serata che ha riscosso, si può dire, un ottimo successo di pubblico sia tra la minoranza slovena che, soprattutto, tra curiosi e interessati per una prima edizione. All’esterno della sala dell’auditorium, nel foyer, la mostra sulle attività dei sodalizi culturali sloveni in loco.  

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