l'inaugurazione
Cucina e tradizione protagoniste a Ronchi, tutti uniti per il tiramisù di Mario Cosolo

Due giorni di festa all'insegna della tradizione. Mano tesa a Nova Gorica, l'appello a Gorizia per coinvolgere il territorio.
Si è riacceso di vita dopo tanto tempo e, ora, nessuno vuole più abbandonarlo. L’area verde di Ronchi dei Legionari dietro al palasport ha ospitato questa mattina l’inaugurazione di “Colori e sapori”, neonato appuntamento culinario ideato da Pro loco e amministrazione locale, scegliendo questa location proprio per valorizzarla. La kermesse durerà due giorni, portando nel piccolo centro della Bisiacaria specialità enogastronomiche, artigianali e naturalistiche. Su tutte però, svetta il tiramisù, dolce per eccellenza che conta i propri natali nella vicina Pieris e che questa mattina ha avuto una menzione speciale.
Come evidenziato sul palco, infatti, questo prodotto rientra a pieno titolo nella speciale lista dei prodotti agroalimentari tradizionali della regione, rispettando una serie di vincoli. Primo fra tutti, il potere contare almeno 25 anni di storia, paletto ampiamente superato dato che i primi piatti serviti da Mario Cosolo a re Vittorio Emanuele III risalgono agli anni Trenta. La vicenda è stata ripercorsa dalla figlia del pasticciere, Flavia, sottolineando come in origine il tutto si chiamasse Coppa Vetturino e quindi, nel 1945, è arrivata la denominazione in dialetto Tirime sù. Questa storia, però, oggi in Italia è ben poco conosciuta.
Molto più celebre, infatti, quella che riporta le radici in Veneto e proprio ai “vicini” Cosolo si è rivolta: “Da loro è comparso solo nel 1970, però sono stati più accorti e intelligenti del Friuli Venezia Giulia nel promuovere questa vicenda”. La differenza è anche strutturale: “La ricetta di mio padre è con la panna, a differenza dell’altra versione con il mascarpone”. Dal canto loro, l’Ecomuseo del Consorzio culturale del Monfalconese ha rimarcato l’importanza di questa “filiera della memoria”, che parte dall’inventore, passa per il conservatore - lo stesso ente, in questo caso, grazie al lavoro di ricerca fatto - e arriva al consumatore finale.
L’appuntamento ha visto anche la presenza di una piccola delegazione di Nova Gorica, invitata dall’amministrazione locale per stringere ulteriormente i rapporti di amicizia. “Il nostro comune si sta spendendo da oltre 50 anni - commenta il sindaco Livio Vecchiet - e ancora prima della nomina a Capitale europea della cultura 2025, ci siamo lanciati a sostegno di questa iniziativa. Gorizia dovrebbe iniziare a coinvolgere il territorio, la festa non sarà legata solo alle due città. Nel piccolo, quest’oggi è già una promozione dell’area”. Mancata all’ultimo la presenza del sindaco sloveno, Klemen Miklavič, ma diversi commercianti d’oltreconfine hanno risposto positivamente all’invito.
Contenta della giornata anche la presidente della Pro loco, Patrizia Pallaro: “Questa iniziativa è nata per mettersi in gioco e far rivivere questo meraviglioso parco, sfruttato poco. Dalla Slovenia hanno risposto con un entusiasmo incredibile, il territorio sente tanto l’appuntamento del 2025. È un inizio per portare avanti questo discorso culturale”. Ora l’obiettivo è ripetersi anche negli anni a venire, dando “anche un senso di vicinanza alla popolazione, aggregando le associazioni e facendole vivere una bella giornata di sole”. Nel frattempo, Ronchi ha inaugurato da qualche giorno anche le attività estive, mentre l’appuntamento tra bancarelle e curiosità andrà avanti fino a domani.
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