Lo sfogo del custode
Crollano alcuni muretti a secco, il triste bilancio del fine settimana al Sass de San Belin
Due ore per rimettere a posto quanto crollato nel fine settimana. Complice il bel tempo, oltre trecento persone hanno raggiunto la località a Polazzo.
“Chiederò al Sindaco di identificare il sito come zona rossa”. La provocazione, dapprima partita sui social e poi riferita, contestualizzata, anche di persona, ci giunge dal custode del Sass de San Belin, a Polazzo, Luciano Visintin, detto Cianela. Si tratta di uno sfogo di colui che, in paese e non solo, è conosciuto come il Custode dello storico monolite.
Di fatto, da almeno due fine settimana, come spiega Luciano, “vi è un costante viavai di persone. Il che è positivo, perché significa che l’area è apprezzata”. Ma spesso non con il rispetto dovuto non solo al luogo ma anche a chi, ovvero Cianela, da quasi dieci anni ci mette passione, impegno, sudore e tenacia. Circa mille giorni di lavoro per un totale di cinquemila ore passate all’ombra di quello che, a volte con estrema semplicità, qualcuno definisce un altare celtico.
“Capisco che i bambini dopo una settimana rinchiusi a scuola con le mascherine, appena escono hanno bisogno di sfogarsi – precisa il custode. “Ne hanno tutto il diritto e capisco che saltare sui muretti è molto più bello che correre nel sentiero, ma non capisco i genitori che non dicono niente. Cercassero almeno di sanare il malfatto!”.
Ad un conteggio alla buona il Custode calcola che nei soli due giorni di sabato 7 e domenica 8 novembre su quei sentieri siano passate circa trecento persone. “Quando sono arrivato domenica c’era la fila per salire”, conclude. “Lunedì, poi, mi sono rimboccato le maniche ed è tutto come prima. Ma ci ho perso due ore. Ci vorrebbe solo un po’ di buonsenso”.
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