Crisi dell'aeroporto di Ronchi, appello unanime della politica per il suo rilancio

Crisi dell'aeroporto di Ronchi, appello unanime della politica per il suo rilancio

mercoledì l'audizione

Crisi dell'aeroporto di Ronchi, appello unanime della politica per il suo rilancio

Di Redazione • Pubblicato il 18 Feb 2021
Copertina per Crisi dell'aeroporto di Ronchi, appello unanime della politica per il suo rilancio

La situazione dello scalo preoccupa i consiglieri regionali, che chiedono nuove misure per il suo rilancio.

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Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato all'unanimità la mozione 186 dedicata alle incognite sulla futura offerta di Trieste Airport. La proposta, illustrata all'Aula dalla prima firmataria Mara Piccin (Forza Italia), aveva trovato inizialmente il supporto dei colleghi di partito Giuseppe Nicoli e Franco Mattiussi, ai quali si era aggiunto anche Stefano Mazzolini (Lega). Il voto dei consiglieri regionali è stato tuttavia rivolto a un emendamento completamente modificativo della mozione originaria, precedentemente volta al ripristino e al potenziamento dei voli Alitalia da e per lo scalo Trieste Airport.

"La modifica - ha spiegato Piccin - si è resa necessaria in seguito ai numerosi eventi che avevano reso superato il nostro primo documento. La regione è molto in difficoltà sotto l'aspetto dei collegamenti e in questo modo cerchiamo di sollecitare la giunta a cercare una soluzione". Con il nuovo provvedimento, in considerazione che "il decreto interministeriale del 9 ottobre 2020 ha dato vita alla new company Italia Trasporto Aereo Spa (Ita)", si impegna la giunta regionale Fvg "a esercitare adeguata pressione nei confronti del governo, affinché l'offerta di Ita comprenda collegamenti da e verso Trieste Airport e, in particolare, con Roma-Fiumicino, ripristinando i voli ante pandemia".

Il documento impegna inoltre l'esecutivo "a monitorare l'effettiva ripresa dell'offerta di voli, rapportandosi con la società che gestisce l'aeroporto ed, eventualmente, con le compagnie di riferimento". Infine, viene chiesto anche di "porre in essere tutte le azioni necessarie al sostegno della ripresa del traffico passeggeri e all'efficienza dell'intermodalità dello scalo". La discussione generale ha rivelato una piena adesione nei confronti della proposta con la richiesta di alcuni Gruppi consiliari di aggiungere le rispettive firme in calce alla richiesta. Tuttavia, la pentastellata Ilaria Dal Zovo ne ha chiesto il rinvio, "giacché il 24 febbraio la IV Commissione consiliare ospiterà un'audizione dei vertici di Trieste Airport e perciò, pur favorevole, ne chiedo la riproposizione alla luce dei futuri aggiornamenti".

Sulla stessa linea anche la consigliera Mariagrazia Santoro (Pd) che, evidenziando le parole dell'ad e direttore di Ita che nei mesi scorsi aveva parlato di "rotte solo profittevoli", ha evidenziato la necessità "di un maggiore impegno della Giunta per chiedere più attenzione a livello nazionale. Siamo pochi e non riempiamo gli aerei, ma a livello turistico l'aeroporto può diventare elemento chiave per una politica complessiva di appetibilità: serve uno sforzo eccezionale per ottenere traffici eccezionali". Il collega dem Sergio Bolzonello, dal canto suo, ha rimarcato come "l'audizione suggerirà utili contenuti. L'aeroporto, così com'è, non sta in piedi: il bacino di utenza è solo parte del Fvg, perché tutto il Pordenonese preferisce Venezia. Bisogna portare la gente a Ronchi dei Legionari e pensare a nuove strategie con precisi ragionamenti".

Il suo collega di partito e capogruppo, Diego Moretti, ha quindi ricordato l'interrogazione presentata ieri proprio sull'infrastruttura, con l'obiettivo "di tutelare una realtà fondamentale per tutto il territorio regionale e, con essa, coloro che ci lavorano. La crisi COVID19 ha bloccato quasi completamente l’aeroporto, sia per il traffico di persone che per quello merci, con il rischio concreto che – proprio per le conseguenze della pandemia - si perdano le professionalità presenti nella struttura sulle quali si è investito molto per la loro formazione. L’interrogazione è servita a fare chiarezza sugli strumenti messi in campo dalla Regione e dallo Stato per la salvaguardia delle maestranze presenti. L’audizione di mercoledì prossimo sarà sicuramente utile per capire la situazione attuale ed obiettivi futuri per il rilancio dello scalo".

Disco verde immediato, invece, è giunto dal fronte Lega dove il capogruppo Mauro Bordin ha parlato di una regione "danneggiata e svantaggiata rispetto altre realtà: bisogna garantire voli numerosi ed efficaci, opportunità per un Fvg che merita uno sforzo massiccio per il quale auspico un lavoro sinergico". Stefano Turchet, altro esponente del Carroccio, ha invece previsto che "dopo l'audizione non cambierà nulla. Il problema è essenzialmente economico visto che, per una mera questione di costi, andare da Pordenone e Roma è molto più rapido e semplice approfittando del treno". Il capogruppo forzista Giuseppe Nicoli (FI) ha evidenziato un tema parallelo allo sviluppo dello scalo "per il quale serve un ulteriore grande sforzo sulle infrastrutture che renda baricentrica la sua posizione anche a livello interregionale".

L'assessore regionale a Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, ha infine accettato "di rendersi parte attiva dei contenuti discussi. La situazione, causa forza maggiore, è flessibile e aleatoria: da tempo, insieme all'aeroporto, stiamo cercando di far passare un emendamento sulla continuità territoriale che consentirebbe finanziamenti governativi per accedere ai voli per la Capitale. Speriamo vada a buon fine per una soluzione in grado di dare tranquillità in una situazione disagiata e difficile". Pizzimenti ha rimarcato anche che il tema "è molto più ampio delle semplici trattative per le tratte con Milano e Roma. È una questione di attrattività dello scalo e di una programmazione per regalare un maggior numero di utenti in attesa di tornare alla normalità".

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