Cresce il Festival dell’Acqua di Staranzano, 2.500 presenze in 27 eventi

Cresce il Festival dell’Acqua di Staranzano, 2.500 presenze in 27 eventi

IL BILANCIO

Cresce il Festival dell’Acqua di Staranzano, 2.500 presenze in 27 eventi

Di REDAZIONE • Pubblicato il 24 Mag 2024
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Le presenze registrate sono state 2.500 in 27 appuntamenti fra talk, visite guidate e altre esperienze. Tanti percorsi dedicati alle scuole con laboratori e spettacoli.

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Si è conclusa domenica 19 maggio la seconda edizione del Festival dell’Acqua di Staranzano. Un finale non casuale: quel giorno, infatti, era l’Overshoot Day d’Italia, il giorno dedicato alla sensibilizzazione sul sovrasfruttamento delle risorse del pianeta, dal quale si cominciano ad usare le risorse dell’anno seguente, e delle prossime generazioni. L'ultima giornata della manifestazione è stata quindi dedicata alla sostenibilità con due appuntamenti finali.

Il pubblico è stato salutato con lo spettacolo di “Teatro a pedali-L’altro mondo". Sono state porate in scena piccole storie di cambiamento: il progetto della compagnia Mulino ad Arte che fornisce elettricità al palcoscenico con un sistema di accumulo alimentato da speciali biciclette posizionate in platea.

Tanti gli spettatori che si sono avvicendati sulle selle: è grazie alle loro emozionanti pedalate che lo spettacolo ha potuto avere luogo. Massimo Cirri, nell’incontro precedente, ha raccontato come perfino “M’illumino di meno”, la celebre iniziativa di Caterpillar - Rai Radio 2, sia nata “dall’acqua”, perché il black out dei primi anni Duemila, da cui è scaturita l’idea della campagna, è stato originato da un errore di pompaggio.

Oltre 2.500 persone hanno frequentato i luoghi del Festival - quest’anno esteso anche a Ronchi dei Legionari, Turriaco e Gradisca d’Isonzo - per ascoltare, osservare, fare esperienze e, soprattutto, condividere riflessioni sulle tante tematiche legate all’acqua: buone pratiche relative alle risorse idriche, scioglimento dei ghiacciai, tutela delle aree protette, nuove tecnologie, contratti di fiume, blue communities, geopolitica dell’acqua. Tutto questo ha generato un grande fermento di idee, confronti, scambi.

Grande commozione e successo sono stati riscontrati per l’incontro a distanza con Francesca Mannocchi, che dalla Cisgiordania – alla vigilia della partenza per Gaza per seguire gli aiuti umanitari – ha commentato il suo straordinario reportage sul Bangladesh mangiato dalle acque. E intima è stata la suggestione - nonostante la sala affollatissima -  per l’esegesi dello storico Angelo Floramo del Cantico delle Creature di San Francesco.

E ancora: il format de La Fabbrica del Mondo, con il teatro gremito, che ha portato a Gradisca d’Isonzo un talk sul cambiamento climatico con Marco Paolini (magnetico anche nel ruolo di divulgatore) a dialogo con la climatologa Elisa Palazzi. Anche l’intervento di Giulio Boccaletti, nell’ambito del quale alla competenza scientifica come direttore del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, si è affiancata una visione, pragmatica ed emozionale, sull’importanza sociale, civile ed etica della gestione dell’acqua.

Il Festival si congeda e si prepara - con tutto il suo staff e i suoi partner ormai consolidati - ad allestire l’edizione 2025, con l’auspicio di rispondere in modo sempre più completo al bisogno di conoscenza e consapevolezza, di intersecare ancora una volta divulgazione e arte, scienza e bellezza con l'obiettivo di parlare e raggiungere tutti mettendo il Pianeta al centro di ogni riflessione.

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