«I Cpr sono frutto di politiche demagogiche»: il segretario di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo a Gradisca

«I Cpr sono frutto di politiche demagogiche»: il segretario di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo a Gradisca

L’APPELLO

«I Cpr sono frutto di politiche demagogiche»: il segretario di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo a Gradisca

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 30 Apr 2025
Copertina per «I Cpr sono frutto di politiche demagogiche»: il segretario di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo a Gradisca

Chiesta la chiusura del centro perché insicuro e lesivo dei diritti dei trattenuti. Sulla stessa linea il sindaco Pagotto e l’assessore Marega.

Condividi
Tempo di lettura

Prima visita al Cpr di Gradisca d’Isonzo – quella avvenuta nel pomeriggio di oggi, mercoledì 30 aprile – per il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo. Con lui, il segretario regionale del partito, Roberto Criscitiello e quello del circolo cittadino, Antonello Marega. Presenti al punto stampa tenutosi sul posto anche il sindaco Alessandro Pagotto e l’assessore comunale al sociale, Patrizia Marega. Per Acerbo, i Cpr sono «monumenti frutto di politiche demagogiche», strutture contro i principi della Costituzione e lesive dei diritti. Il segretario nazionale di Rifondazione ha pure parlato di «demagogia sui reati» e delle campagne contro migranti e stranieri sulle quali molte volte si è espresso Papa Francesco durante gli anni del suo pontificato.

«I centri aperti in Albania sono solo spettacolo – insiste – sono state condotte battaglie sulla pelle di chi vive questo inferno. Questi sono lager di Stato. Invece di spendere risorse per vedere persone recluse, bisogna investire in politiche di accoglienza e di inserimento». Acerbo ha poi espresso la sua contrarietà alle Legge Bossi – Fini perché «ha alimentato l’immigrazione clandestina e la corruzione». E ancora: i Cpr come sinonimo di disumanità ma – continua il segretario di Rifondazione - «chi è qui non ha nulla a che fare con la criminalità, qui si finisce anche perché in condizione di generale irregolarità o persone che hanno problemi con il permesso di soggiorno. In galera ci vadano i veri criminali». «Spero si abbatta quest’area e che si possano spendere risorse per destinarla ad altri scopi». Acerbo, reduce dalla commemorazione di Pio La Torre tenutasi stamane a Palermo, ha infine detto un convinto no alla detenzione amministrativa «in contrasto con il diritto internazionale».

A chiedere la chiusura della struttura è stato ancora una volta il segretario cittadino di Rifondazione, Marega il quale ha ricordato 20 anni di battaglie contro una struttura non idonea alla città. Espresse anche preoccupazioni rispetto all’ultimo decreto sicurezza del Governo. Di struttura «senza senso» ha parlato l’assessore Marega perché «lede la dignità dei trattenuti e non permette a chi vi lavora di farlo in sicurezza». A chiudere è stato il primo cittadino Pagotto che ha ribadito la sua posizione e quella dell’Ente a favore dell’immediata chiusura della struttura «che non garantisce umanità e sicurezza». Pagotto a ricordato gli episodi che si sono susseguiti negli ultimi 5 mesi: incendi, violenze e rivolte. Comunicati infine, i dubbi su gestione e controlli. Nella serata odierna, Acerbo ha preso parte ad un incontro pubblico tenutosi in ex Pretura a Monfalcone sui referendum del lavoro promossi dalla Cgil. Rifondazione Comunista sostiene inoltre il referendum sulla cittadinanza, altro tema trattato stasera nella città dei Cantieri.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione