Il progetto
Il Covid allarga il disagio nelle scuole e a Romans anche i docenti chiedono il supporto psicologico
Prosegue il lavoro nei plessi dell'istituto per aiutare i ragazzi, anche durante la pandemia. Il rapporto con i genitori.
L’emergenza sanitaria legata al coronavirus e il conseguente distanziamento sociale hanno certamente provocato dei profondi disagi alla vita sociale di tutti. A soffrirne in particolare sono i più giovani, che da un giorno all’altro hanno visto cambiare radicalmente le proprie abitudini, non potendo più uscire di casa per andare a scuola ma svolgendo per mesi interi le lezioni solo online. Situazione che è stata vissuta in modo diverso a seconda dei singoli e ha contribuito ad acuire quella sofferenza profonda, comune in tanti adolescenti ma non solo. Un problema che a Romans è noto già da tempo.
L’Istituto scolastico “Celso Macor”, infatti, ha attivo ormai da quindici anni uno sportello di aiuto psicologico per gli studenti che ne fanno richiesta, attivo indipendentemente dalla crisi da Covid-19 in corso. Quest’anno, inoltre, è stato potenziato da un servizio analogo attivato dal ministero dell’Istruzione e gestito da una pedagogista, per seguire direttamente nelle classi le diverse problematiche più strettamente legate all’emergenza attuale. “Lavoriamo molto sul singolo - spiega la dirigente scolastica Donatella Gironcoli -, soprattutto alle medie, ma anche sul gruppo, com’è nelle scuole primarie e dell’infanzia”. Il bando del servizio partirà al rientro delle vacanze natalizie.
Il tutto è proseguito anche nel primo quadrimestre di questo anno scolastico “grazie ai risparmi fatti durante gli ultimi mesi - sottolinea Gironcoli -, seguendo gli studenti anche a distanza”. Il range di età va dai 3 ai 13 anni in tutte le sedi dell’istituto (anche Medea, Mariano e Villesse), ma dopo il lockdown anche alcuni docenti hanno richiesto un aiuto. Circa due classi a plesso sono coinvolte in questo tipo di intervento, con una media di circa 50 famiglie. Su 100 ore di colloqui, il 60% del tempo è dedicato proprio al dialogo con i genitori, con i docenti (20%) e le classi (15%). Il 5% rimanente è per i rapporti con i singoli ragazzi e la formazione dei genitori.
Oltre allo sportello psicologico, l’istituto ha molti altri servizi a supporto dei propri alunni, presentati alle famiglie nei giorni scorsi durante gli open-day virtuali. Tra le iniziative proposte, c’è progetto di psicomotricità completamente gratuito per le famiglie dei bambini dell’asilo, che lavora sul movimento del singolo, assumendo importanza dal punto di vista delle relazioni interpersonali. Attivo anche il doposcuola per la primaria, con in media 30 iscritti all'anno, mentre per elementari e medie è attivo il consiglio comunale dei ragazzi, riproposto non appena possibile - dopo l’esperienza di un anno e mezzo fa - a causa della pandemia e cofinanziato dalla Fondazione Carigo.
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