Così i futuri architetti vedono Gorizia e Nova Gorica: elaborati esposti al Conference Center

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Così i futuri architetti vedono Gorizia e Nova Gorica: elaborati esposti al Conference Center

Di I.B. • Pubblicato il 28 Mar 2025
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Frutto di due anni di studio, ricerca e progetto, l'esposizione sarà accompagnata dalla presentazione di un volume che racconta il possibile futuro delle due città.

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Partirà martedì 8 aprile alle 17, nel Salone d’atrio del Conference Center, nel polo universitario di via Alviano 18, la mostra che raccoglie gli oltre cento tra progetti, plastici, rendering e fotografie dell’attività di studio, ricerca e progetto sviluppati all’interno di RRR Lab (Laboratorio di Progettazione Integrata dell’Architettura e del Costruito – UNITS) negli ultimi due anni accademici, 2023-24 e 2024-25, sulla tematica delle ECOC, le Capitali Europee della Cultura, con un focus sul caso-studio Gorizia – Nova Gorica 2025. Si tratta dell mostra GO! 2025 Urban Center, visitabile da lunedì 31 marzo a venerdì 9 maggio. L’esposizione racconta due anni di lavoro di una cinquantina di studenti e di una decina di docenti e ricercatori dell’Università degli Studi di Trieste e le attività scientifiche e culturali che hanno alimentato l’idea della città-evento.

La mostra sarà inaugurata ufficialmente martedì 8 aprile, alle 17, e verrà seguita, negli spazi sempre del Conference Center, dalla presentazione del volume “Il corpo della città/Telo mesta”, in una tavola rotonda di approfondimento sulle tematiche della riqualificazione architettonica e urbana. Interverranno i rappresentanti di vari enti territoriali e docenti dell’Università degli Studi di Trieste.

L’esposizione propone le tappe salienti di due anni di progettualità che ha interessato diversi temi e luoghi di progetto, scale di lavoro e ambiti disciplinari scanditi da attività seminariali, workshop, giornate studio e progetti architettonici, urbani e paesaggistici per le due città parte di un unico sistema urbano transfrontaliero. Gorizia e Nova Gorica in questi anni si sono preparate al grande evento Capitale della Cultura 2025, e ora che siamo nel vivo dell’evento la riflessione si sposta sul “dopo”, su cosa succederà dopo il 2025. “L’ante” e il “post” hanno animato le riflessioni alla base di tutti i progetti che la mostra racconta cercando di sottolineare, rispetto a diverse dimensioni, il ruolo del tempo del progetto. Venerdì 9 maggio, come atto finale, è prevista la presentazione degli esiti del lavoro comparativo svolto tra le Capitali europee e italiane della cultura.

Il tempo, la processualità, il ragionamento per fasi e la dinamica di trasformazione, intese come biodinamiche evolutive, sono stati la materia prima degli esiti progettuali raccontati nel percorso espositivo: l’effimero come vettore per la trasformazione del presente e la traccia come matrice per pensare ex-post hanno alimentato sia il laboratorio 2023-24, intitolato “Gorizia/Nova-Gorica Felix”, sia il laboratorio 2024-25, intitolato “L’ephemere est eternel”. Il progetto è a cura di Thomas Bisiani, Michela Lupieri, Adriano Venudo. Il comitato scientifico è formato da Thomas Bisiani, Alessio Bortot, Luigi Di Dato, Michela Lupieri, Giulia Piccinin, Sonia Prestamburgo, Adriano Venudo.

«In questo momento possiamo vedere le città come qualcosa di vivo e flessibile che può essere ridimensionato in base alle necessità economiche, sociali e strutturali», così il vicesindaco, Chiara Gatta. Per Adriano Venudo, «Gorizia e Nova Gorica sono un vero e proprio campo di elaborazione e un ambito di sperimentazione didattica e di ricerca in architettura e ingegneria».

Tutti gli elaborati hanno seguito uno «sguardo transcalare superando le scale recuperando la storica idea di Mitteleuropa dove Gorizia è più vicina a Ljubljana che a Venezia», così ancora Venudo. Quanto è stato prodotto può, dunque, in «un’ottica di Urban Center, dialogare con l’Infobox di Berlino o il Pavillon de l’Arsenal di Parigi», ha concluso Thomas Bisiani.  

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