lo spettacolo
La coscienza di Zeno compie cento anni, Haber sul palco del Verdi di Gorizia

Zeno avrà il volto di Alessandro Haber, attore dal carisma potentissimo e dall’istinto scenico assolutamente personale. Prolusione alle 18.
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Anche il Teatro Verdi di Gorizia celebra i cento anni della pubblicazione de La coscienza di Zeno, capolavoro della letteratura del Novecento, romanzo antesignano di respiro potentemente europeo, ironico e di affascinante complessità. Il nuovo allestimento del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, prodotto assieme a Goldenart Production con la regia di Paolo Valerio, sarà in scena martedì 28 novembre alle 20.45 come secondo appuntamento del cartellone di Prosa della Stagione artistica 2023/2024.
Zeno avrà il volto di Alessandro Haber, attore dal carisma potentissimo e dall’istinto scenico assolutamente personale, che fuori da ogni cliché sa coniugare ironia e profondità in ogni interpretazione. La biglietteria, in via Garibaldi 2/a (telefono 0481 383601) è aperta da lunedì a venerdì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle 12.30. La vendita on line dei biglietti è attiva sul circuito Vivaticket.
Lo spettacolo sarà preceduto alle 18 da un approfondimento che aprirà la rassegna Incontri al Verdi, nel Ridotto Macedonio con ingresso libero. La prolusione, a cura dell’Università della Terza età, sarà tenuta da Barbara Sturmar. La figura monumentale di Italo Svevo e il suo straordinario romanzo psicanalitico rappresentano un momento di profondo, universale significato. La coscienza di Zeno possiede una propria vivace teatralità, per la sperimentazione di una scrittura innovativa e per il suo essere dominata dalla coinvolgente, complessa e attualissima figura di Zeno Cosini.
Il romanzo sgorga dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure dello psicanalista Dottor S cercando, per quella via, di risolvere il suo mal di vivere, la sua nevrosi e incapacità di sentirsi “in sintonia” con il mondo e con la realtà. Il suo percepirsi inetto e malato, e i suoi ostinati – ma mai del tutto convinti – tentativi di cambiare e guarire, portano Zeno ad attraversare l’esistenza intrecciando sorprendentemente quotidianità borghese a episodi surreali ricchi di humour e di verità, e ad illuminazioni che possiedono una forza che ancora ci scuote.
Ad Haber è affidato il compito di coniugare la profondità e l’ironia surreale del protagonista, tratteggiandone la complessità e la fragilità, il senso d’inadeguatezza e i successi, l’autoassoluzione e i sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi in armonia con la società. Aspetti che si rispecchiano nelle contraddizioni dell’uomo contemporaneo, tanto da renderlo un personaggio attuale e teatrale nella sua surrealtà, nei suoi divertenti lapsus e nelle sue intuizioni.
La coscienza di Zeno è stata sempre interpretata da grandi attori, come Renzo Montagnani, Giulio Bosetti, Oreste Lionello che fu anche protagonista dello sceneggiato Rai e, nella successiva edizione televisiva, Johnny Dorelli. In scena Paolo Valerio sdoppia il personaggio di Zeno, rendendo in questo modo quasi tangibile il dialogo che ha con se stesso, il confronto con la sua coscienza, lo sguardo partecipe e allo stesso tempo scettico che pone sui ricordi e gli eventi della sua vita.
Zeno avrà il volto di Alessandro Haber, attore dal carisma potentissimo e dall’istinto scenico assolutamente personale, che fuori da ogni cliché sa coniugare ironia e profondità in ogni interpretazione. La biglietteria, in via Garibaldi 2/a (telefono 0481 383601) è aperta da lunedì a venerdì dalle 17 alle 19 e sabato dalle 10.30 alle 12.30. La vendita on line dei biglietti è attiva sul circuito Vivaticket.
Lo spettacolo sarà preceduto alle 18 da un approfondimento che aprirà la rassegna Incontri al Verdi, nel Ridotto Macedonio con ingresso libero. La prolusione, a cura dell’Università della Terza età, sarà tenuta da Barbara Sturmar. La figura monumentale di Italo Svevo e il suo straordinario romanzo psicanalitico rappresentano un momento di profondo, universale significato. La coscienza di Zeno possiede una propria vivace teatralità, per la sperimentazione di una scrittura innovativa e per il suo essere dominata dalla coinvolgente, complessa e attualissima figura di Zeno Cosini.
Il romanzo sgorga dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure dello psicanalista Dottor S cercando, per quella via, di risolvere il suo mal di vivere, la sua nevrosi e incapacità di sentirsi “in sintonia” con il mondo e con la realtà. Il suo percepirsi inetto e malato, e i suoi ostinati – ma mai del tutto convinti – tentativi di cambiare e guarire, portano Zeno ad attraversare l’esistenza intrecciando sorprendentemente quotidianità borghese a episodi surreali ricchi di humour e di verità, e ad illuminazioni che possiedono una forza che ancora ci scuote.
Ad Haber è affidato il compito di coniugare la profondità e l’ironia surreale del protagonista, tratteggiandone la complessità e la fragilità, il senso d’inadeguatezza e i successi, l’autoassoluzione e i sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi in armonia con la società. Aspetti che si rispecchiano nelle contraddizioni dell’uomo contemporaneo, tanto da renderlo un personaggio attuale e teatrale nella sua surrealtà, nei suoi divertenti lapsus e nelle sue intuizioni.
La coscienza di Zeno è stata sempre interpretata da grandi attori, come Renzo Montagnani, Giulio Bosetti, Oreste Lionello che fu anche protagonista dello sceneggiato Rai e, nella successiva edizione televisiva, Johnny Dorelli. In scena Paolo Valerio sdoppia il personaggio di Zeno, rendendo in questo modo quasi tangibile il dialogo che ha con se stesso, il confronto con la sua coscienza, lo sguardo partecipe e allo stesso tempo scettico che pone sui ricordi e gli eventi della sua vita.
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