il corteo
Anti-militaristi davanti ai cancelli della Leonardo, la protesta a Ronchi

Circa una cinquantina di persone che, partendo da piazza Unità, si è diretta verso lo stabilimento Leonardo nel rione di Soleschiano attaccando l'azienda.
Una manifestazione spontanea quella che si è snodata nelle strade del centro cittadino di Ronchi dei Legionari ieri mattina, 16 dicembre. Circa una cinquantina di persone che, partendo da piazza Unità, si è diretta verso lo stabilimento Leonardo nel rione di Soleschiano. Il tutto per “dire no alla guerra” ma puntando, sostanzialmente, il dito anche contro l’azienda stessa.
A presidiare la situazione un grande dispiegamento di forze dell’ordine: polizia locale, in primis, ma anche carabinieri e polizia di stato che sono stati, comunque, oggetto di qualche parola fuori luogo. Scontri non ci sono stati, anche se una signora, dopo aver chiesto una posizione nei confronti degli attacchi di ottobre, ha causato qualche frizione. “Non condanniamo Hamas perché lo consideriamo un ricatto perpetrato da chi, invece, non vuol prendere posizione nei confronti della politica israeliana contro il popolo palestinese”, così uno degli organizzatori in tutta risposta.
I manifestanti si sono mossi lungo le vie di Ronchi con striscioni per la liberazione della Palestina ma anche contro la guerra e contro, appunto, l’azienda Leonardo. Organizzatrice della manifestazione l’assemblea regionale “Sabotiamo la guerra” del Friuli e Trieste, che ha citato gli armamenti come il Falco Xplorer e il Mirach 40, realizzati proprio a Ronchi dei Legionari, che il gruppo li definisce “sistemi di assassinio mimetizzato”.
“La guerra comincia qui, a Ronchi dei Legionari ed in questo Friuli storicamente colonizzato ed asservito dallo Stato italiano e dalla Nato, attraverso un'occupazione militare che ancora oggi continua con caserme disseminate in ogni dove, alcune delle quali destinate a diventare Smart military district, cioè caserme che invadono e pervadono il territorio civile e le sue attività. Proprio nello stabilimento ronchese di Leonardo vengono prodotti anche i sistemi di puntamento laser utilizzati nei bombardamenti”, così i manifestanti.
Se la presenza è stata discreta ma non sicuramente massiccia, c’è il presagio che appuntamenti del genere possano ripetersi in futuro. Sempre con un unico obiettivo: puntare i riflettori sull’industria di Soleschiano. “Di essa non ci si accorge ma è presente da molti ed è una delle più floride realtà industriali della nostra regione. Solo pochi mesi fa il presidente Fedriga si è complimentato per i risultati economici conseguiti, ricavi fatti sulle spalle della gente e di popoli espressi che fanno i conti, sotto tutti gli aspetti, proprio con la guerra”, hanno concluso.
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