ieri sera
Cormons si stringe alla sua Michela, colpita da un albero a Gorizia

Il momento di fede ieri sera, chiesa gremita e folla all'esterno. La preghiera per la giovane.
Ci sono gli amici e i parenti, ma anche persone comuni. Ieri sera, una nutrita rappresentanza di Cormons si è ritrovata nella chiesa di Rosa mistica, affollando i banchi e riempendo l’ingresso che da su piazza Libertà, per dedicare una preghiera a Michela Sgubin. La 30enne del comune collinare è la ragazza rimasta colpita dall’albero del Maj di Piedimonte, che nella notte di sabato 30 aprile è precipitato a terra mentre lo stavano issando per il tradizionale rito di origini pagane.
All’improvviso e per cause ancora da chiarire, però, il tronco ha ceduto e ha travolto la giovane, che stava partecipando alla festa. Ricoverata d’urgenza all’ospedale Cattinara di Trieste in elisoccorso, si trova attualmente in Terapia intensiva in condizioni gravi ma stabili, in coma. Una situazione che ha sconvolto la famiglia e i conoscenti della ragazza, laureata in Biotecnologie mediche all’Università di Trieste. Conosciuta e apprezzata nella cittadina, in tanti hanno voluto prendere parte alla recitazione del rosario.
Guidata da monsignor Stefano Goina, la celebrazione ha scandito la serata, con poche parole a margine da parte del sacerdote. “Preghiamo tutti insieme per la salute della nostra Michela” ha rimarcato don Stefano, dopo la preghiera scandita da tutti e letta dai foglietti distribuiti dai volontari. Tra gli occhi e le mascherine di tanti ci sono sguardi ricchi di commozione, lo stupore delle prime ore che ha fatto ormai spazio all’angoscia per la sorte di una ragazza come tante, con il sorriso stampato sul volto e nei ricordi.
Ci sono tanti giovani in chiesa, pregano con la voce rotta di chi impara troppo presto cosa significa il dolore. Gli anziani scandiscono le parole del rosario, pesanti nella fede e nel significato rivolto a chi è chiamato a raccoglierle. Nella folla, alcuni arrivano da fuori, non solo Cormons ma anche dintorni e Gorizia. Diverse suore in prima fila, arrivate dal vicino convento, mentre all’esterno del luogo sacro è calato una capa di silenzioso brusio. L’eco della messa si intreccia al martedì sera che anima i locali dell’area.
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