Cormons saluta nel dolore per Guerrina e Quirin, monsignor Goina: «Amarci, sostenerci, perché l’amore possa vincere sulla morte»

Cormons saluta nel dolore per Guerrina e Quirin, monsignor Goina: «Amarci, sostenerci, perché l’amore possa vincere sulla morte»

L’ADDIO

Cormons saluta nel dolore per Guerrina e Quirin, monsignor Goina: «Amarci, sostenerci, perché l’amore possa vincere sulla morte»

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 13 Dic 2025
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Duomo affollato e lutto cittadino per i funerali delle vittime della frana di Brazzano. Istituzioni, volontari e cittadini raccolti attorno a una cerimonia segnata da parole, musica e testimonianze di affetto.

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Cormons si è fermata per accompagnare Guerrina Skocaj e Quirin Kunhert nel loro ultimo viaggio. Nel duomo cittadino, gremito in ogni ordine di posti, si sono svolti i funerali delle due vittime della frana che all’alba del 17 novembre ha colpito Brazzano, distruggendo tre abitazioni nel cuore del borgo antico, accanto alla chiesa.

Una cerimonia intensa e composta, nella quale la partecipazione numerosa ha restituito l’immagine di una comunità profondamente segnata ma capace di stringersi attorno al dolore. In occasione delle esequie, il Comune ha proclamato il lutto cittadino: negozi e locali sono rimasti chiusi fino alle 16, le bandiere esposte a mezz’asta sul municipio e sospese tutte le manifestazioni pubbliche di carattere festoso.

Il rito funebre è stato celebrato da monsignor Stefano Goina. «Siamo qui con un compito - ha sottolineato nell'omelia Goina - amarci gli uni e gli altr, sostenerci, aiutarci nelle difficoltà non solo a parole ma concretamente. Oggi diamo l'ultimo saluto terreno al nostro fratello Quirin e alla nostra sorella Guerrina: la loro vita è stata unita forte da una tragedia ma anche dall'amore, e noi con la nostra fede ci auguriamo che questo nostro amore possa vincere sulla morte». Accanto all’omelia, è stata letta anche una lettera dell’arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, che ha voluto far giungere la propria vicinanza alle famiglie e all’intera comunità colpita dalla tragedia.

La celebrazione si è aperta con il canto in lingua tedesca di Santa Lucia, un richiamo alle origini di Quirin e un segno di rispetto verso la sua storia personale. Poco prima della conclusione della funzione, sono stati letti cinque interventi di saluto da parte di amici, testimonianze cariche di affetto e riconoscenza, tradotte anche in tedesco per permettere a tutti di condividere parole e ricordi.

Alle esequie hanno preso parte anche il presidente della Regione Massimiliano Fedriga e l’assessore regionale Riccardo Riccardi, insieme al prefetto Ester Fedullo, al questore Luigi Di Ruscio, alla senatrice Francesca Tubetti e al consigliere regionale Diego Bernardis. Presente la giunta comunale di Cormons al completo, guidata dal sindaco Roberto Felcaro. Numerose, inoltre, le divise celesti e gialle della Protezione civile, a testimonianza della vicinanza del mondo istituzionale e del volontariato.

Guerrina Skocaj, 83 anni, era profondamente legata a Brazzano, dove era nata e aveva sempre vissuto. Dopo una vita di lavoro al Cotonificio di Gorizia, aveva continuato a essere una presenza discreta ma costante nella vita del borgo, anche attraverso il suo impegno come corista della chiesa parrocchiale. Ad attenderla ogni giorno, l’affetto del figlio Mauro, con cui manteneva un legame molto stretto.

Quirin Kunhert, 32 anni, originario della Baviera, aveva scelto il Collio come luogo del cuore. Dopo aver trascorso qui molte estati con la famiglia, aveva deciso di trasferirsi stabilmente a Brazzano, acquistando e ristrutturando una casa vicino alla chiesa, dove viveva con la compagna Jessica. In paese aveva anche realizzato il sogno di aprire una propria attività, diventando in breve tempo un punto di riferimento conosciuto e apprezzato.

Tra Guerrina e Quirin si era creato un rapporto di vicinanza e amicizia, nato dalla quotidianità del borgo. Un legame che, nella tragedia, si è trasformato in un gesto di altruismo estremo: quella mattina Quirin, dopo aver allertato i vicini, ha tentato di mettere in salvo l’anziana, rimanendo però travolto insieme a lei dalla colata di fango e detriti.

Al termine della celebrazione, familiari, amici e cittadini si sono ritrovati per un rinfresco al ricreatorio di via Pozzetto, un momento semplice e raccolto per condividere ricordi e vicinanza, nel segno di quella comunità che anche nel dolore ha scelto di restare unita.

Nel giorno dell’addio, Cormons ha saputo esprimere il proprio dolore con sobrietà e unità. Nel silenzio del duomo e nelle strade ferme del centro, resta il ricordo di due vite diverse ma indissolubilmente legate, e di una comunità che, anche nel momento più difficile, ha scelto di ritrovarsi.

Foto di Francesca Diviacchi

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