Cormons ricorda cos'è la Shoah con i giovani, due eventi in città

Cormons ricorda cos'è la Shoah con i giovani, due eventi in città

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Cormons ricorda cos'è la Shoah con i giovani, due eventi in città

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 28 Gen 2023
Copertina per Cormons ricorda cos'è la Shoah con i giovani, due eventi in città

L'iniziativa del Comune e dell'opposizione. La lettura di alcune testimonianze storiche.

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Nella giornata di ieri, venerdì 27 gennaio, cade il Giorno della Memoria, la ricorrenza internazionale che ogni anno viene celebrata per commemorare le vittime dell’Olocausto. Anche a Cormons sono stati organizzati alcuni eventi per ricordare la drammaticità di quei giorni infausti. Alle 9.15 presso via di Manzano, angolo via Cumano, c’è stata la deposizione di una corona d’alloro davanti alla stele “Potrebbe succedere ancora”, realizzata come monito per tutti gli olocausti.

Successivamente, la consulta giovani, rappresentata da Lisa Carnevali, ha letto un discorso in merito all’importanza del ricordo e della memoria. “L’esigenza del ricordo e della memoria - ha sottolineato - si estende fino ai giorni nostri, fino a questa commemorazione. Ricordare e far ricordare a tutti il sacrificio di milioni di vittime innocenti ebrei in maggior parte, ma anche rom e sinti, omosessuali, oppositori politici e disabili, esprime un dovere di umanità e di civiltà".

"Ma faremmo un’offesa grave a quegli uomini, a quelle donne, a quei bambini mandati a morire nelle camere a gas, se considerassimo quella infausta stagione come un accidente della storia, da mettere tra parentesi”. A conclusione dell’evento anche il primo cittadino cormonese Felcaro ha sottolineato l’importanza del ricordo, specie in periodi instabili come quelli attuali, dove si sta versando del sangue innocente alle porte dell’Europa. Successivamente è stato reso un omaggio alla pietra d’inciampo in memoria di Giuseppe Pincherle in via San Giovanni 12.

Nel pomeriggio anche i gruppi consiliari d’opposizione hanno voluto organizzare un evento, procedendo in maniera inversa rispetto alla mattina, partendo cioè dalla pietra d’inciampo di via San Giovanni per poi arrivare alla stele di via di Manzano. Il tutto è stato scandito dalla lettura di alcune testimonianze storiche di persone del territorio che sono state internate e vittime dei soprusi dei nazi-fascisti, raccolte e curate di Luciano Patat.

Come la mattina a dar voce alle testimonianze sono stati i giovani, che attraverso le struggenti parole hanno descritto la realtà che alcuni dei nostri antenati hanno vissuto. L’evento è stato curato da CulturaGlobale per il supporto logistico/tecnico e dall’opposizione cormonese, tra i quali anche Eros Gino Simoni, per quanto riguarda l’effettiva organizzazione e la scelte delle testimonianze. Alla lettura hanno partecipato anche Elisa Romanut, Roberto Pellizzari, Mauro Oddi, Alessandro Mauri e Alice Grubissa.

A Medea, invece, la giornata è iniziata alle 10 in Ara Pacis. Alla cerimonia hanno preso parte gli alunni della scuola primaria del comune e della secondaria di Mariano del Friuli. Il momento di raccoglimento ha visto la deposizione di un fiore alla memoria dei bambini vittime della Shoah. Successivamente, alle 10.45, è stato l'ex deportato a Dachau, Mario Candotto, a raccontare la sua tragica storia alla presenza degli alunni. Con lui ha dialogato la professoressa Roberta Furlan.

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