Si è spento nella notte
Si è spento a Cormons don Fausto Furlanut, il prete della gente
Se n'è andato a 82 anni il parrocco natio di Aquileia, molto conosciuto nel Goriziano per il suo impegno al servizio della comunità.
Si è spento questa notte con il rosario tra le mani, proprio come aveva seguito la sua esistenza, don Fausto Furlanut (nella foto). Nato il 16 luglio 1938 ad Aquileia, aveva alle spalle 57 di sacerdozio, dopo aveva ricevuto l'ordinazione presbiterale il 29 giugno 1963 nel duomo di Gorizia dall’arcivescovo monsignor Andrea Pangrazio. La sua vita è stata contrassegnata da numerosi impegni pastorali, iniziati nel settembre 1963 con il primo incarico come cappellano della parrocchia del Duomo di Gradisca.
Poi due anni a Pieris e quattro, dal 1966 al 1970, alla parrocchia di San Giuseppe in Largo Isonzo, a Monfalcone. In quell’anno monsignor Pietro Cocolin gli affidò la prima parrocchia, quella di Moraro dove rimase due anni. Nel 1972 don Fausto si spostò di pochi chilometri, a Mossa, dove rimase per 15 anni, fino al 1987, anno in cui viene mandato a Gradisca per guidare la parrocchia di San Valeriano: sarà l’ultimo parroco, perché nel 1994 la parrocchia viene aggregata a quella del Duomo.
Don Fausto rifece le valigie destinazione San Pier d’Isonzo. Nel 2007 lasciò la parrocchia per Cormons, dove svolse sempre con disponibilità in questi anni il compito prezioso di aiuto nella Collaborazione pastorale. In particolare, si prese cura delle comunità di Dolegna del Collio, quasi per un omaggio alla memoria di don Silvano Pozzar, che fu suo compagno di studi in seminario ma anche suo paesano. Fra i suoi numerosi incarichi, anche quello di assistente della sottosezione di Gorizia dell’Unitalsi.
Don Paolo Nutarelli ne conserva un ricordo carico affetto: "Ricordiamolo nelle nostre preghiere, ringraziando il Signore per avercelo donato e ringraziamo lui per il bene che, a piene mani, ha seminato nelle nostre vite. Nelle prossime ore, in accordo con l’Arcivescovo ed i familiari, comunicheremo la data dei funerali. Non piangiamo perché don Fausto ci é stato tolto; sorridiamo e ringraziamo perché lo abbiamo avuto. E dal cielo continuerà ad accompagnarci con la sua preghiera. Chorus Angelorum te suscipiat, et cum Lazaro quondam paupere, aeternam habeas requiem. Continua a starmi accanto, don Fausto, sei stato il mio secondo nonno".
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