il lutto
Cormons piange Adriano Granzini, colonna dello sport e volontariato

Era ammalato da tempo, sempre attivo nel Leon bianco e non solo. Il ricordo.
Adriano Granzini, punto di riferimento dell’associazionismo e dello sport di Cormons, è deceduto verso le 7 del mattino del 5 aprile, presso l’ospedale di Palmanova. Gli è stato fatale il tumore contro il quale combatteva ormai da molti anni. Nato nel 1948 nella cittadina friulana, era conosciuto e stimato per l'impegno verso la comunità e le attività ricreative.
Molto attivo nel sociale, ha dedicato la sua vita - tra i tanti interessi - alla squadra di calcio locale amatoriale Leon bianco, con la quale ha preso parte a numerosissimi progetti di volontariato e di solidarietà sociale. Tra questi, c’è stata la collaborazione con un istituto superiore di suore a Santa Fè, in Argentina, dove dal 2005 Granzini e il club hanno inviato fondi e materiale sportivo.
“Per noi del Leon bianco - commenta il responsabile dell’associazione, Claudio Di Giorgio - è stato maestro di vita e maestro di solidarietà, ha dedicato la sua vita agli altri, in particolare a bambini e ragazzi meno fortunati dei nostri, sia in Romania che in Argentina. Lascia un vuoto incolmabile era un punto di riferimento per tutti. Oggi non siamo solo noi in lutto ma tutta la comunità cormonese e tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo”.
Anche l’assessore dello sport, Massimo Falato, si unisce al ricordo: “Mi è stato chiesto di scrivere un ricordo in qualità di assessore allo sport, perché Granzini era uomo di sport. È vero. Ma sarebbe riduttivo parlare di lui in questo modo. Guidava sempre un pick up, invecchiato assieme a lui, che non ho mai visto scarico. Mai vuoto. Sempre colmo di cose destinate agli altri. Sempre mosso dall’unico carburante di cui non doveva rifornirsi mai: la generosità e l’altruismo”
Il 74enne è stato simbolo del volontariato fatto persona, della beneficenza quotidiana e del sorriso che illuminava il cuore delle persone che lo circondavano. La comunità cormonese si stringe attorno alla famiglia e manterrà vivo il ricordo di Adriano, sempre con le mani occupate e indaffarato tra il campo sportivo, il centro raccolta di via Dante, il chiosco e dalle suore.
Ad unirsi alla memoria c’è anche l’ex parroco della cittadina collinare, ora in stanza a Grado, don Paolo Nutarelli, amico e collaboratore che attraverso le sue pagine social dichiara: “Non ribaltare subito il paradiso. E poi sono certo che tante suore appena ti vedranno arrivare faranno festa…”
Foto Friuligol
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