Cormons ricorda i miracoli di Rosa Mistica: al via l'Ottavario di preghiera

Cormons ricorda i miracoli di Rosa Mistica: al via l'Ottavario di preghiera

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Cormons ricorda i miracoli di Rosa Mistica: al via l'Ottavario di preghiera

Di Franco Femia • Pubblicato il 09 Gen 2023
Copertina per Cormons ricorda i miracoli di Rosa Mistica: al via l'Ottavario di preghiera

Nella settimana che va dall’8 al 15 gennaio il santuario è mèta di pellegrinaggio che giungono dalle varie parrocchie del circondario.

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Nella settimana che va dall’8 al 15 gennaio il santuario di Rosa Mistica è mèta di pellegrinaggio che giungono dalle varie parrocchie del circondario, da Lucinico a Medea, da San Lorenzo a Mariano, da Capriva a Dolegna del Collio. Si tratta dell’Ottavario di preghiere alla Madonna che per iniziativa delle Suore della Provvidenza si svolge ininterrottamente da 104 anni e che intende rievocare i fatti miracolosi avvenuti nel 1737.

Il 15 gennaio di quell’anno alcune fanciulle più mattiniere stavano recitando l’Ave Maria davanti alla statua della Madonna, così come facevano ogni giorno prima delle lezioni Una di loro improvvisamente disse: “Suor Giulia venga a vedere”. La maestra arrivò e vide anche lei che dal braccio destro della mano della Madonna uscivano fitte gocce di sudore che avevano bagnato il velo e il vestito. Sul posto si recarono poi il cappellano don Valentino Tomasio, mons. Sertorio Del Mestri, vescovo di Trieste che in quei giorni stava soggiornando nella sua casa a Cormons.

Con lui vennero alcuni nobiluomini goriziani, compreso il generale Conte Lanthieri. La voce del miracoloso sudore si sparse e a Cormons giunsero frati cappuccini francescani e domenicani, clero secolare e moltissimi popolani: tutti videro il prodigioso sudore. Il fenomeno durò fino al primo febbraio. A un padre domenicano fu affidato l’incarico di raccogliere i goccioloni di sudore in candidi lini da poi conservare come reliquie. Una commissione di esperti, dopo aver studiato il fenomeno dovettero ammetterne l’origine soprannaturale.

Le cronache del tempo parlano anche di prove del “miracolo”. Leonardo Cochar , di 79 anni storpio lasciò ai piedi della Vergine le sue stampelle. Seguirono altre guarigioni prodigiose, registrate scrupolosamente dalle Sorelle della Carità della Dottrina cristiana, proprietarie della statua, e dai sacerdoti, dopo accurate testimonianze rese sotto giuramento.

Nella memoria storica si legge: “Donna liberata da tentazioni gagliarde; un suo figliuolo discolo rimesso sulla strada della salute; donna liberata da ulcere che incancrenivano; storpio delle gambe e dei piedi risanato subitamente; incapace di muoversi per caduta mortale risanato; vista perduta recuperata; fanciulla mutola e zoppa sanata; giovane pazzo rimesso in cervello; signora liberata da intollerabili dolori (pochi minuti dopo essersi applicata una particella del lino imbevuto del prodigioso sudore)”. E così via.

Il 21 marzo 1737, sempre nella "Casa di carità", la Madonnina, avvolta da una luce vividissima, per tre volte sorride e muove gli occhi pieni di dolcezza verso la piccola Mariannina Cipriani di nove anni, che si trovava in preghiera.

Questi miracoli non furono mai riconosciuti dalla Chiesa. Attirarono però molta gente e pellegrini dai paesi vicini e lontani tanto che a Cormons non c’era più posto per ospitarli e passavano la notte all’addiaccio in attesa dell’apertura. Miracoli o no, crebbe nella popolazione la devozione a Maria Rosa Mistica, che i cormonesi chiamano “la madonute da muinis” non è mai venuta meno e continua anche nei giorni nostri come testimonia l’Ottavario di preghiere. 

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