IL BILANCIO
Cormons, due festival da applausi: successo per Linguae Mundi e Jazz & Wine of Peace
Dalle riflessioni sulle minoranze linguistiche alle atmosfere jazz del Collio, Cormons ha vissuto giorni intensi di incontri e condivisione. Bortolotti, «due appuntamenti che raccontano l’anima aperta e vitale della nostra città».
Cormons ha vissuto un autunno all’insegna della cultura e del dialogo europeo. In due weekend consecutivi, la città del Collio è stata protagonista di due eventi di grande rilievo che hanno saputo intrecciare riflessione, arte e partecipazione: prima con la nascita del Festival Internazionale delle Lingue di Minoranza Linguae Mundi, poi con la ventottesima edizione del celebre Jazz & Wine of Peace. Due appuntamenti che, pur diversi per natura e pubblico, hanno condiviso lo stesso spirito: quello di un territorio che si apre al mondo e fa della sua identità di confine una ricchezza da vivere e trasmettere.
Il nuovo festival Linguae Mundi, alla sua prima edizione, ha portato a Cormons esperti, studiosi e rappresentanti di istituzioni linguistiche provenienti da diversi Paesi europei, trasformando per alcuni giorni la città in un laboratorio di idee sulle politiche linguistiche e sulla tutela della diversità culturale. Conferenze, dibattiti, incontri e attività per le scuole hanno animato un programma pensato per coinvolgere tanto la cittadinanza quanto il mondo accademico.
«Desidero esprimere grande soddisfazione per questa prima edizione del festival Linguae Mundi – Festival Internazionale delle Lingue di Minoranza» ha dichiarato l’assessore alla Cultura Anna Bortolotti. «Il bilancio è senza dubbio positivo. Abbiamo portato sul nostro territorio un evento di qualità, che ha saputo unire riflessione, confronto e partecipazione, offrendo uno spazio di dialogo europeo sul tema delle politiche linguistiche, dell’identità e della diversità culturale».
L’assessore ha sottolineato anche l’importanza del legame tra il festival e la vocazione di Cormons come città di confine: «Cormons è un territorio di confine, e credo che proprio per questo Linguae Mundi qui abbia trovato il suo posto naturale: un luogo in cui la pluralità linguistica è una ricchezza da custodire e trasmettere. Il festival ha saputo coinvolgere la cittadinanza, le scuole e le associazioni, rendendo tutti parte attiva di una riflessione condivisa sul valore delle lingue come patrimonio vivo».
Un esperimento riuscito, che ha mostrato come anche un piccolo centro possa diventare spazio di dialogo internazionale, grazie a un tessuto sociale attivo e curioso. «Un grande grazie va a tutte le persone che hanno lavorato all’organizzazione e a chi ha partecipato con curiosità ed entusiasmo» ha aggiunto Bortolotti, tracciando così un bilancio positivo e guardando già alle prossime edizioni.
Pochi giorni dopo, dal 23 al 26 ottobre, la città si è nuovamente riempita di suoni e pubblico per accogliere la 28esima edizione di Jazz & Wine of Peace, organizzata dal Circolo Controtempo. Quattro giornate di musica e convivialità, con un cartellone di 29 concerti – 14 dei quali sold out – e un totale di oltre 7.500 presenze tra Cormons, Gradisca d’Isonzo e Nova Gorica. Il festival ha confermato ancora una volta la sua vocazione transfrontaliera, coinvolgendo cantine, teatri e dimore storiche tra il Collio friulano e quello sloveno, e offrendo un viaggio musicale dalle molte sfumature, con una particolare attenzione ai giovani artisti e alle musiciste donne, protagoniste di 14 progetti su 29.
«Sono profondamente soddisfatta per il grande successo di questa ventottesima edizione di Jazz & Wine of Peace» ha dichiarato l’assessore Anna Bortolotti. «Le oltre 7.500 presenze registrate testimoniano non solo la qualità straordinaria della proposta artistica, ma anche il forte legame che questo festival ha saputo costruire nel tempo con il territorio e con il suo pubblico.»
L’assessore ha voluto ringraziare il Circolo Controtempo, che continua a essere il motore culturale dell’iniziativa: «Con passione, competenza e sensibilità continua a portare avanti un progetto di respiro internazionale, capace di unire musica, paesaggio e convivialità in un dialogo che attraversa i confini e valorizza le nostre eccellenze.»
Questa edizione è stata segnata da momenti di grande intensità, a partire dall’istituzione del Premio Mauro Bardusco dedicato allo storico direttore artistico del festival, scomparso lo scorso anno, e assegnato al contrabbassista e compositore William Parker “in riconoscimento della sua creatività avventurosa e della profonda umanità del suo percorso artistico”. Molto apprezzata anche la mostra fotografica di Žiga Koritnik dedicata al sassofonista Peter Brötzmann, prorogata fino all’8 novembre per l’alto numero di visitatori, insieme al concorso per la “miglior vetrina jazz” e ai due DJ set che hanno animato le notti di venerdì e sabato.
Il direttore artistico Enrico Bettinello, alla sua prima edizione dopo la scomparsa di Bardusco, ha espresso grande soddisfazione: «Sono davvero soddisfatto di queste intense giornate e del fatto che la musica sia riuscita a unire in modo intenso e spesso anche emozionante persone di generazioni e geografie differenti. È nel DNA del jazz, è nel DNA del vino e anche nel DNA di queste terre, e la risposta del pubblico ne è la conferma.»
Due festival, dunque, che in modi diversi hanno saputo raccontare lo stesso territorio, la stessa idea di cultura come legame, incontro, contaminazione. Linguae Mundi e Jazz & Wine of Peace hanno posto Cormons al centro di un dialogo che unisce il locale e l’internazionale, dimostrando che la cultura può essere un autentico motore di comunità.
«Vedere la città animarsi di suoni, persone e lingue diverse è motivo di grande orgoglio e conferma quanto la cultura possa essere un motore autentico di incontro, pace e sviluppo» ha concluso l’assessore Anna Bortolotti.
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