la giornata
Cori della diocesi di Gorizia a Cantorie in festa, musica in tutte le lingue

Nata dall’idea e dalla volontà di alcuni coristi, maestri di coro e organisti, Cantorie in Festa si è fatta largo nel corso di due lustri sul territorio.
Cantare assieme la musica sacra significa “pregare due volte”. Chiaro, Sant’Agostino lo dice un po’ diverso dalla solita massima che viene ripetuta, spesso inconsapevolmente, da più voci: si dimentica quel “bene” di “qui bene cantat, bis orat”. Ora, non si vuol far nascere una polemica demagogica ma, anzi, sottolineare la bontà e l’ottima riuscita di una manifestazione che, ormai da dieci anni, impegna un considerevole numero di cori parrocchiali dell’Arcidiocesi di Gorizia.
Nata dall’idea e dalla volontà di alcuni coristi, maestri di coro e organisti, Cantorie in Festa si è fatta largo nel corso di due lustri in varie parrocchie diocesane manifestando la necessità e la volontà per tanti e tante che si impegnano, spesso ogni domenica, dalle cantorie parrocchiali facendo sentire la propria voce di riunirsi almeno una volta l’anno per incontrarsi, scambiare qualche opinione e, ultima ma non meno importante, cantare assieme.
Cantare ma cantare bene, ricercando un repertorio popolare ma al contempo che sappia di polifonia e si inserisca nella secolare tradizione che la chiesa cattolica ha alle spalle in questo campo. Rispolverando, magari, brani in italiano, sloveno, friulano e latino, guardando a O Marie Mari Nestre così come al Lauda Sion del Federico Caudana, succeduto dal Mogočno di slovena tradizione. Così il Credo in tono III viene intonato da bisiachi, friulani, sloveni senza distinzione o remora mentre il maestro direttore della Cappella Metropolitana, Fulvio Madotto, accompagnato all’organo da Vanni Feresin, riescono a dirigere le quattro voci.
Quest’anno a fare da cornice all’evento la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore di Visco con la celebrazione eucaristica presieduta dal parroco, don Federico Basso. “Sappiamo quali siano le numerose difficoltà che le corali, oggi, devono affrontare, ma l’auspicio è che sempre più coristi si avvicinino alla festa anche in uno spirito di collaborazione e di fraternità”, ha ribadito al termine della celebrazione Andrea Nicolausig. Se, poi, il momento conviviale si è animato con la musica di alcune fisarmoniche in modo spontaneo, la messa è stata, invece, preparata nei particolari con i quattro punti prova organizzati nei vari decanati a Begliano, San Lorenzo Isontino, Cormons e San Vito al Torre con i maestri e gli organisti locali.
Per questa edizione è stata eseguita la Missa in honorem nativitatis B. M. V. composta nel 1914 da Vinko Vodopivec e stampata solo nel 1937 assieme a numerosi brani popolari e di compositori locali. Tra tutti merita la citazione il canto d’ingresso, il Laudate Dominum su melodia di Haendel ma nella rielaborazione di monsignor Albino Perosa.
Un cammino non semplice, per i cori diocesani, ma sicuramente soddisfacente. Ora si guarda, chiaramente, all’edizione decimaprima: luogo e data sono ancora da definire ma tra i maestri, al termine della messa, come ogni coro che si rispetti, alla fine, fa, c’era già, nel rilassamento di qualche chiacchierata e discussione musicale, qualche proposta. L’augurio a cori, coristi, maestri e musicisti è uno solo: Ad multos annos!
Foto di Emanuele Franco
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
