LE REAZIONI
Coperta la statua di Gesù durante la Festa del Sacrificio alla Marcelliana. Cisint: «Oltraggiati i simboli sacri»

Il parroco critico sul gesto, «spazi concessi per dare una mano quando possibile». Haq si scusa. L’ex sindaco scriverà a Papa Leone. I commenti di Moretti e Bullian.
Festa del Sacrificio anche a Monfalcone, dove il parroco Don Flavio Zanetti ha concesso ai fedeli islamici gli spazi esterni retrostanti al Santuario della Beata Vergine Marcelliana. Qui, dalle 7 alle 7.30 di questa mattina, venerdì 6 giugno, i fedeli del centro culturale islamico Baitus Salat hanno svolto le loro orazioni. Stimata la presenza di circa 4mila credenti per il Eid Al Adha.
Contattato telefonicamente dalla nostra redazione, Don Flavio ha specificato che esiste un documento ufficiale, scritto dai vescovi italiani della Cei, che fornisce le indicazioni in merito alla concessione degli spazi ecclesiastici che possono essere destinati ad accogliere fedeli di altre religioni in tutto il territorio nazionale.
«Se possiamo dare una mano ai fedeli islamici lo facciamo - commenta Don Zanetti - in modo che non vada in contrasto con le attività della comunità cristiana».
«Quattromila musulmani, questa mattina, hanno invaso il Santuario della Marcelliana di Monfalcone - tuona Cisint - oltraggiandone i simboli sacri coprendo la statua di Gesù con un telo».
Sollecitato, si esprime anche Don Zanetti: «Chi ha fatto questo ha agito malissimo - commenta il sacerdote - non ci sono parole, è stato un atto esecrabile».
«Non si tratta di alimentare uno scontro tra fedi né di negare il diritto alla libertà religiosa - prosegue l’ex sindaco - ma di denunciare l’arretramento di una civiltà e del cristianesimo, legittimato e consentito ideologicamente, da chi, anche all’interno del clero, sembra dimenticare il valore simbolico e identitario dei luoghi sacri per la comunità cristiana e proprio per questo ho deciso di scrivere una lettera aperta al Papa Leone XIV».
«Fra i migliaia di musulmani non si contava neanche una donna e suscita particolare preoccupazione il fatto che, in assenza di un quadro normativo chiaro, si debba assistere a tali scene e che vi sia un continuo proliferare di luoghi di culto irregolari, privi di trasparenza e controlli, che rischiano di diventare terreno fertile per fenomeni di radicalizzazione». Accuse anche le sinistre: «Più interessati ai voti che a garantire il rispetto della nostra cultura» attacca.
«È dunque necessario che la regolamentazione del culto islamico venga finalmente affrontata con serietà - commenta nuovamente Cisint - a partire dalla firma dell’intesa tra lo Stato e la religione islamica, che ad oggi non è ancora stata raggiunta non per volontà del governo italiano, ma per mancanza di interlocutori veramente disponibili a chiarire con qui, nel nostro Paese, e la Costituzione a comandare e non il Corano» conclude Cisint.
A scusarsi per il gesto che ha scatenato accese polemiche, è il responsabile del centro culturale islamico Baitus Salat, Rejaul Haq Raju. «Condanniamo fermamente questo gesto compiuto da una persona per ora a noi sconosciuta» commenta Haq.
«Presentiamo le nostre più sincere scuse alla comunità cattolica che fraternamente ci ha ospitato, per la quale abbiamo pregato e che ringraziamo sentitamente - prosegue il responsabile del centro - per noi i loro luoghi e la loro sensibilità devono essere rispettati».
Haq spiega pure come un buon musulmano debba avere un rispetto sacro per Gesù : «Per noi è un grande profeta» conclude.
«Quanto avvenuto anche oggi per la Festa del Sacrificio dimostra che – da parte dell’Amministrazione comunale di Monfalcone – non c’è la minima disponibilità né l'interesse a collaborare con le comunità musulmane locali. Anzi, il "si arrangino” dell'ex sindaca è indicativo del disinteresse a risolvere le questioni in ballo» commentano congiuntamente i consiglieri comunale e regionale Diego Moretti ed Enrico Bullian.
«Il tema di individuare uno spazio per la preghiera collettiva anche per i musulmani non può essere eluso dalla Giunta Fasan, né essere scaricato sul resto del territorio - commentano i due politici - se l’Amministrazione comunale di Monfalcone continuerà a dimostrare la sua ostilità e chiusura, non è che spariranno queste esigenze di professare un diritto costituzionalmente garantito, ma altri soggetti privati o altre Amministrazioni comunali dovranno sopperire all’ostruzionismo del Comune di Monfalcone».
«Continuando su questa strada, si cristallizzano divisioni e si alimentano paure e contrapposizioni deleterie» concludono Moretti e Bullian.
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