Contro le guerre dall'Ucraina a Gaza, pacifisti in strada a Gorizia

Contro le guerre dall'Ucraina a Gaza, pacifisti in strada a Gorizia

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Contro le guerre dall'Ucraina a Gaza, pacifisti in strada a Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 07 Mar 2024
Copertina per Contro le guerre dall'Ucraina a Gaza, pacifisti in strada a Gorizia

La manifestazione di sabato intende portare l'attenzione sulle tragedie che affliggono diverse parti del mondo, da Gaza all'Ucraina e non solo.

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Il Comitato per la pace di Gorizia ha annunciato un evento di protesta e sensibilizzazione che si terrà sabato 9 marzo, dalle 10.30 alle 12, all'inizio di corso Verdi, all'angolo del teatro Verdi a Gorizia. La manifestazione intende portare l'attenzione sulle tragedie che affliggono diverse parti del mondo, con particolare riferimento alla Striscia di Gaza, all'Ucraina e ad altre zone di conflitto.

«Le vittime del genocidio nella Striscia di Gaza sono ormai oltre 30mila, buona parte delle quali bambini. La sofferenza del popolo palestinese è talmente grande da suscitare timide reazioni di perplessità perfino in chi, dall’inizio, continua a giustificare questa guerra», si legge nel volantino distribuito dal comitato.

La guerra in corso fra Ucraina e Russia segna il suo secondo anniversario. «Si parla di centinaia di migliaia di morti, tra soldati e civili, oltre che di immani distruzioni. Fin dall’inizio era chiaro che l’unica possibile via di uscita fosse quella negoziale. Invece… invece gli Stati Uniti e con loro l’Unione europea hanno deciso di prolungare il conflitto all’infinito, inviando continuamente armi, con il rischio che da un momento all’altro possa scoccare la scintilla per un tragico ulteriore aggravamento della situazione», continua il volantino.

Ma non sono solo la Striscia di Gaza e l'Ucraina a vivere nel caos della guerra. In tutto il mondo si combattono almeno 84 conflitti, spesso dimenticati dai media ma non dai costruttori e trafficanti d’armi che speculano sul dolore umano. «In Italia chi esprime dissenso viene mediaticamente azzittito, quando addirittura non si giunge ai manganelli per fermare l’impeto giovanile di tanti studenti che hanno l’unica colpa di voler dichiarare la loro contrarietà a qualsiasi forma di guerra armata».

La manifestazione di sabato intende esprimere un chiaro e dettagliato rifiuto della guerra e dell'invio di armi nei Paesi in conflitto, nonché alla campagna di Israele nella Striscia di Gaza. Ma non si limita a ciò: «Esprimiamo pubblicamente il nostro sì all’impegno per portare i contendenti sul tavolo delle trattative, alla costituzione dei corpi civili di pace europei, all’investimento di risorse umane e finanze per creare le condizioni affinché cessino immediatamente i bombardamenti e gli scontri, all’assunzione della lotta nonviolenta come forma autenticamente degna dell’intelligenza umana».

La solidarietà viene estesa agli obiettori di coscienza e ai disertori, considerati veri eroi per il loro coraggio nel rifiutare la violenza armata. «Rischiano il carcere e a volte anche la vita per testimoniare quanto sia importante che la pace non sia mai armata, se non dalla consapevolezza di appartenere tutti alla medesima umana famiglia».

Infine, il volantino richiama con forza i governanti europei e italiani affinché fermino immediatamente questo apparentemente ineluttabile declino. «Ci vadano loro al fronte, con l’elmetto in testa, a garantire gli interessi del dio Capitale. Ci vadano loro e lascino stare i nostri giovani che hanno il diritto di sperare in un possibile pacifico e laborioso futuro».

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