LA DELIBERA
Continua l’iter per il superamento del progetto del centro commerciale di via Terza Armata

Il Piano regolatore particolareggiato è obsoleto. L'assessore Gatta: «300mila metri quadri non rispondono più alle necessità del settore commerciale locale».
La scorsa settimana la giunta comunale di Gorizia ha approvato all’unanimità la delibera d’indirizzo volta a revocare il Piano regolatore particolareggiato comunale (Prpc) di iniziativa privata, relativo al cosiddetto “Parco delle grandi attrezzature”. In sostanza, l’amministrazione ha incaricato il dirigente del Settore tutela dell’ambiente, pianificazione urbanistica ed edilizia privata, Licinio Gardin, con il supporto legale dell’Avvocatura comunale, di redigere l’atto necessario per la risoluzione consensuale della relativa convenzione urbanistica.
Si tratta di uno dei passaggi finali di quello che era stato uno dei progetti di sviluppo commerciale della città più importanti e discussi dell’epoca pre-covid: il grande centro commerciale di via Terza Armata. Se ne era cominciato a parlare a Gorizia dalla fine degli anni Novanta e, a proporlo, era stato il gruppo Commerciale Goriziana Srl, guidato dall’imprenditore pordenonese Bruno Terpin. Erano stati investiti persino 20 milioni di euro per l’acquisto di terreni necessari a realizzare un piano che, in origine, prevedeva una galleria da 80 negozi e un ipermercato spalmati su un’area di 300mila metri quadri. La zona interessata – affacciata su via Cordon, alle spalle degli insediamenti di via Terza Armata, lungo il confine con la Slovenia – proprio per assecondare i progetti di Terpin, era stata oggetto di un lungo iter burocratico iniziato nel 2005, con la redazione della variante numero 14 al Piano regolatore generale comunale (Prgc) e la sua approvazione definitiva nel 2011.
Ma ancora nel 2013 era necessario completare tutti i passaggi relativi agli espropri e i tempi di realizzazione risultavano molto incerti. Nel frattempo, il quadro locale del settore commerciale e immobiliare stava subendo un radicale mutamento. Per fare qualche esempio, nel 2008 a Nova Gorica era stato aperto il QLandia, a cui poi era stato affiancato, solo quattro anni più tardi, il Supernova di Prvomajska ulica, subito dietro la stazione ferroviaria della Transalpina. Per arrivare, infine, al 2013 con l’inaugurazione, a dicembre, del Tiare Shopping di Villesse.
Riguardo al progetto, se ne era continuato a parlare anche negli anni successivi. Ancora nel 2016 l’allora assessore all’Urbanistica Guido Germano Pettarin assicurava che non fosse «affatto morto e sepolto». L’iniziativa, come detto, aveva alimentato un dibattito ultradecennale in città, con diverse voci contrarie o critiche rispetto alla sua opportunità, a cominciare da Legambiente, Confcommercio, Movimento 5 Stelle e comitati cittadini. Il colpo di grazia è arrivato il 15 marzo del 2022, con la sentenza che ha dichiarato il fallimento della società promotrice. Lo scorso 29 agosto, il curatore fallimentare ha comunicato l’intenzione di formalizzare un accordo con il Comune finalizzato alla risoluzione consensuale della convenzione con cui era stato approvato il progetto esecutivo.
Spiega la vicesindaca Chiara Gatta, con delega all’Edilizia e Urbanistica, che il Prpc attualmente vigente è obsoleto: «Essendo vincolato a una convenzione relativa a un’area molto vasta, rende la zona poco appetibile per le mutate esigenze del settore, la cui richiesta è di spazi sempre più ridotti». Rileva sempre Gatta che «l’area di via Terza Armata si sta rivitalizzando con l’apertura di nuove realtà che negli ultimi anni si sono affacciate». Il suo auspicio, quindi, è che ciò possa accadere anche per la parallela via Cordon. La risoluzione della convenzione e la revoca del piano attuativo, infatti, non faranno venir meno le previsioni del Piano regolatore generale e del Piano di settore del commercio. Quindi, un eventuale differente promotore potrà predisporre di una nuova pianificazione attuativa, sulla base delle medesime previsioni di pianificazione generale.
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