Sfumano il Castello Alimonda a Sagrado e l'ex Cinema Rio di Ronchi come archivio del Consorzio Culturale del Monfalconese

Sfumano il Castello Alimonda a Sagrado e l'ex Cinema Rio di Ronchi come archivio del Consorzio Culturale del Monfalconese

Dall'assemblea di ieri

Sfumano il Castello Alimonda a Sagrado e l'ex Cinema Rio di Ronchi come archivio del Consorzio Culturale del Monfalconese

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 26 Gen 2021
Copertina per Sfumano il Castello Alimonda a Sagrado e l'ex Cinema Rio di Ronchi come archivio del Consorzio Culturale del Monfalconese

L'assemblea dei Comuni in capo al Consorzio ha deciso di valutare successive nuove ipotesi, come la proposta formale da parte del Comune di Monfalcone per l'utilizzo dell'ex Albergo Impiegati in via Cosulich.

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A fronte dell’analisi effettuata dalla Commissione tecnica di valutazione, formata da una terna di professionisti esterni, lunedì sera l’assemblea dei Comuni soci del Consorzio culturale del Monfalconese ha deciso, a maggioranza, di scartare la possibilità di utilizzare l’ex Cinema Rio di Ronchi dei Legionari e il Castello Alimonda di Sagrado come nuovo Centro multifunzione per la gestione e conservazione del patrimonio bibliografico, storico, artistico e documentale del Ccm. Sempre a maggioranza, l’assemblea ha scelto quindi di valutare successive ulteriori ipotesi, raccomandando al Cda di provvedere nel più breve tempo possibile. Nella deliberazione dei Comuni consorziati ha pesato l’aspetto finanziario (entrambe le ipotesi richiederebbero un investimento superiore al contributo di 1,4 milioni erogato dalla Regione) e quello giuridico, rispetto al solo immobile di proprietà del Comune di Sagrado, offerto in comodato d’uso gratuito e non in vendita.

In base al parere richiesto ed elaborato dal docente di diritto amministrativo del Dipartimento di scienze politiche dell’Università di Trieste Andrea Crismani, nel caso in cui si fosse scelta la proposta del Comune di Sagrado, sarebbe emersa la necessità di richiedere alla Corte dei conti un parere sulla legittimità del cosiddetto “accrescimento patrimoniale inverso” a potenziale svantaggio del Consorzio e dei consorziati a causa del finanziamento di interventi su un bene altrui. La prospettiva di non poter conservare in modo adeguato il patrimonio per altri due-tre anni è stata però pure un fattore determinante. L’esigenza di individuare una soluzione in tempi stretti è stata sottolineata in particolare dal presidente dell’assemblea, l’assessore alla Cultura di Ronchi dei Legionari Mauro Benvenuto.

Tra le ipotesi che saranno valutate già nei prossimi giorni c’è la proposta avanzata in modo formale due settimane fa dal Comune di Monfalcone per la messa a disposizione di spazi di sua proprietà nell’ex Albergo impiegati di via Cosulich, con la possibilità di cederli al Ccm. Come ha spiegato il presidente del Ccm Davide Iannis in chiusura di seduta, in attesa degli esiti della decisione dell’assemblea, è emerso un potenziale interesse alla proposta relativa a un immobile già ristrutturato e impiegato per accogliere un’attività alberghiera e attività di formazione e direzionali. Nei giorni scorsi sul tema è intervenuta anche la direzione della Soprintendenza ai beni archivistici richiamando la necessità che l’analisi di eventuali futuri spazi individuati sia discussa in via preventiva dal Comitato scientifico costituito dal Ccm a supporto della progettazione del Centro multifunzione che ha redatto le linee guida per la valutazione degli immobili partecipanti alla manifestazione di interesse.

Gli spazi, a seguito di una breve sommaria visita del direttore del Ccm Roberto Del Grande, risultano sani, dotati di impianti di climatizzazione caldo freddo con misurazione dell’umidità, dotati di rilevatori anticendio e quindi già in parte fruibili da subito. Di certo, come comunicato dal presidente Iannis, necessiteranno di adeguamento dei sistemi di spegnimento e di compartimentazione dei locali in base ai diversi usi degli spazi, volumi, materiali di pregio a temperatura controllata, punti di consultazione. Risulterebbe, infine, di facile sviluppo un cronoprogramma finanziario e dei lavori da realizzare coerente con i tempi che il Ccm si è dato per avere a disposizione un archivio sicuro. Il Comune di Sagrado ha in ogni caso manifestato la volontà di riproporre, con modalità che potrebbero essere diverse, il Castello Alimonda come sede del Centro multifunzione. Tutte le nuove ipotesi saranno riportate alla valutazione dell’assemblea.

“Sulla base di tutta la documentazione pervenuta, oltre alla documentazione della Commissione tecnica e il parere pro veritate, è emerso che i costi per l’acquisizione e per la ristrutturazione di tutti i beni vanno oltre la cifra che possiamo avere a disposizione – afferma il presidente dell’assemblea, Benvenuto. Inoltre, il parere pro veritate evidenzia che nel caso di comodato d’uso si verificherebbe un accrescimento patrimoniale invertito a potenziale svantaggio del consorzio e dei consorziati pro quota. Per questi motivi l’assemblea a maggioranza ha deciso di dichiarare estinta la manifestazione di interesse e valutare nuove ipotesi”.

Un’assemblea, come rileva Benvenuto, che sicuramente ha espresso pareri diversi, ma che a suo modo di vedere può essere considerata propositiva per eventuali scelte utili al rafforzamento del Ccm. “Il Ccm ha bisogno del sostegno di tutti gli enti consorziati – sottolinea Benvenuto - e il lavoro deve essere sempre a favore dello stesso e non di interessi limitati. Il lavoro svolto finora è sempre stato quello di approfondire le scelte attraverso tecnici in grado di informare l’assemblea al fine di effettuare scelte il più possibile trasparenti”. 

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