Il Consorzio Culturale del Monfalconese acquisisce il fondo del fotografo Guido Russi

Il Consorzio Culturale del Monfalconese acquisisce il fondo del fotografo Guido Russi

Il fondo

Il Consorzio Culturale del Monfalconese acquisisce il fondo del fotografo Guido Russi

Di I.B. • Pubblicato il 09 Mar 2023
Copertina per Il Consorzio Culturale del Monfalconese acquisisce il fondo del fotografo Guido Russi

Il materiale racconta non solo il periodo della Seconda guerra mondiale e la lotta di liberazione ma le proteste sindacali degli anni '50.

Condividi
Tempo di lettura

Con la firma tra Consorzio Culturale del Monfalconese e Anpi San Canzian d’Isonzo è stato ufficialmente donato il Fondo Russi, appartenuto al fotografo Guido Russi, che sarà in gestione al Consorzio grazie al Comodato d’uso stipulato tra Sergio Cosolo, presidente dell’Anpi di San Canzian d’Isonzo che aveva la proprietà dopo la donazione del figlio, Nereo Russi, e il presidente Davide Iannis.

Guido Russi, nato a San Pier d’Isonzo il 29 settembre 1924 da una famiglia originaria di Staranzano, iniziò a lavorare nel 1938 quando, per aiutare economicamente il padre nel mantenimento della famiglia, trovò una prima occupazione presso lo studio del fotografo professionista Giovanni Cividini (1879-1959), fondato a Panzano, rione di Monfalcone, nel giugno del 1931. È dunque in via Cosulich 105 che Russi, appena quattordicenne, iniziò ad approcciarsi alla fotografia, passione che lo accompagnerà per tutta la vita. Nei quattro anni lavorativi impiegati a Monfalcone, protagonisti dei suoi scatti sono stati il Cantiere Navale e le cerimonie del varo delle navi.

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, venne dispensato dall’arruolamento nell’Esercito Italiano. Si unì alle Formazioni Partigiane il 20 luglio 1944, presso il I Battaglione della Brigata Trieste, divisione Natisone, partecipando attivamente alle azioni di guerriglia in montagna, per un totale di quattordici giorni e, successivamente, il 3 agosto 1944 venne fatto tornare in pianura per svolgere operazioni segrete. Anche nelle fila partigiane, Russi non si separò mai dalla macchina fotografica, fissando episodi della Resistenza che rappresentano una testimonianza preziosa di ciò che è accaduto al confine tra il Friuli Venezia Giulia e l’attuale Slovenia dal 1943 al 1945.

Conclusa la Seconda Guerra Mondiale, aprì una prima attività come fotografo a Monfalcone, che ebbe vita molto breve: assieme ai tre fratelli minori, decise di trasferirsi a Fiume lavorando come fotoreporter per il quotidiano “La Voce del Popolo”, il cui primo numero risale al 1944.

Tonato in Italia, nel 1952 aprì assieme alla moglie, Laura Braida, il primo negozio di ottica nell’edificio della pesa pubblica, collocato nella piazza di Pieris, frazione di San Canzian d’Isonzo, dove i coniugi lavorarono per due anni prima di spostarsi in via Guido Brunner.

Fu nel 1958 che l’attività viene trasferita nella sede attuale, in via Nazario Sauro: la passione per l’ottica e la fotografia viene tramandata di figlio in figlio, proseguendo fino a oggi con la terza generazione. Accanto all’ottica, Russi continuò a portare avanti il suo lavoro come fotografo, prestando servizi fotografici per manifestazioni private e fotografando ambienti naturali del territorio isontino, spegnendosi nel 2017 all’età di 93 anni.

Tornando al fondo, è costituito da un considerevole numero di negativi su pellicola e di stampe e risulta molto vasto: si compone di materiale fotografico realizzato durante l’attività di Russi nelle formazioni partigiane, fornendo preziose fonti storiche sulla lotta di Liberazione Nazionale in Friuli Venezia Giulia e nella limitrofa Slovenia (ex Jugoslavia). Molte delle foto, infatti, hanno come soggetti partigiani italiani e sloveni ritratti in diversi momenti della loro attività di guerra: marce, episodi di quotidianità e raduni svoltisi tra il 1944 e il 1945. Una volta tornato in abiti civili, Russi rivolse particolare attenzione alle manifestazioni e alle ricorrenze legate alla fine del conflitto mondiale, arricchendo il fondo con molte immagini.

Inoltre, si dedicò alla rappresentazione del territorio naturale isontino, in particolare attorno alla città di San Canzian d’Isonzo. Gli scatti sono conservati nella collezione assieme ad un gran numero di riproduzioni fotografiche riguardanti il Cantiere Navale di Monfalcone. Le riproduzioni includono anche molte immagini relative agli esperimenti condotti sui prigionieri dei campi di sterminio nazisti. Il fondo include anche alcuni documenti, come ad esempio il quindicinale della Brigata Garibaldi-Trieste “La voce del bosco”. Dopo la guerra aprì lo studio di fotografia e di ottico a Pieris, ancor oggi esistente sotto la guida della terza generazione della famiglia Russi.

La collezione fotografica, è stata donata da Nereo Russi, figlio di Guido Russi, nel rispetto delle volontà del padre, all’ANPI di San Canzian d’Isonzo, nell’agosto del 2020.

A sua volta, l’ANPI, tramite comodato d’uso, ha affidato la collezione al Consorzio Culturale del Monfalconese, che ne garantisce la conservazione e la possibilità di consultazione per compiere ricerche a fini di studio o di pubblicazioni. Grazie al contatto diretto con Nereo Russi e con il presidente dell’ANPI di San Canzian d’Isonzo, Sergio Cosolo, è stato possibile ricostruire in maniera dettagliata la biografia di Guido Russi e collocare nel tempo e nello spazio un cospicuo numero di fotografie.

“Un passo importante – ribadisce il presidente del Consorzio, Davide Iannis – anche nell’ottica di realizzazione del nuovo centro per l’archivio dove tutti i fondi potranno trovare degna sistemazione. Il Consorzio, tra i propri obiettivi, ha proprio il recupero, mantenimento e valorizzazione della memoria storica e documentaria del territorio. Senza un adeguato edificio non si potranno mantenere tutte le donazioni che sono arrivate, arrivano e arriveranno”.

“Guido Russi ha raccontato il Novecento non solo la lotta partigiana ma anche le manifestazioni sindacali, il suo è un archivio di grande importanza per noi ed è giusto che venga conservato e mantenuto da un ente pubblico come il Consorzio”, ribadisce Sergio Cosolo, presente alla firma assieme al vicepresidente Franco Malaroda.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×