Il Consiglio Nazionale dell’Azione Cattolica alla scoperta di Gorizia e Nova Gorica, modelli di «pace possibile e dialogo tra i popoli»

Il Consiglio Nazionale dell’Azione Cattolica alla scoperta di Gorizia e Nova Gorica, modelli di «pace possibile e dialogo tra i popoli»

LO SCORSO FINE SETTIMANA

Il Consiglio Nazionale dell’Azione Cattolica alla scoperta di Gorizia e Nova Gorica, modelli di «pace possibile e dialogo tra i popoli»

Di F.D.G. • Pubblicato il 26 Mar 2025
Copertina per Il Consiglio Nazionale dell’Azione Cattolica alla scoperta di Gorizia e Nova Gorica, modelli di «pace possibile e dialogo tra i popoli»

Le visite degli oltre sessanta delegati a Oslavia, in piazza della Transalpina e nei luoghi di culto. Interventi istituzionali del sindaco Ziberna e dell’assessore regionale Callari sul valore delle due città per l’Europa.

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Un fine settimana intenso, quello del Consiglio nazionale dell’Azione Cattolica, che ha voluto visitare Gorizia in occasione di GO! 25. Nelle due giornate goriziane di sabato 22 e domenica 23 marzo gli oltre sessanta consiglieri hanno avuto modo di conoscere più da vicino la realtà di questo angolo del Nordest reciso crudelmente da un confine nel 1947 per comprendere meglio la storia, spesso dolorosa.

Le due giornate sono state scandite dai lavori di consiglio, ma anche da visite ed incontri. Nella giornata di sabato in particolare, dopo i saluti dell’Arcivescovo di Gorizia Carlo Maria Redaelli, la visita nel primo pomeriggio alla località di Oslavia contrassegnata dalla imponente presenza del Santuario monumentale che raccoglie oltre 30mila caduti della Prima guerra mondiale.

Presso l’azienda agricola Fiegl , dopo i saluti e la presentazione del titolare Martin Figelj, il consiglio nazionale ha avuto modo di incontrare i rappresentanti della Associazione Isonzo, che si occupa della conservazione della memoria e dei fatti accaduti nelle nostre terre, con particolare riferimento agli eventi bellici svoltisi nel Novecento. Stefano Zucchiatti e Bruno Pascoli hanno avuto modo di tracciare tutti gli eventi storico e politici che si sono susseguiti dal 1915 alla fine degli anni ’90. «Storicamente – hanno sottolineato i due esperti – Gorizia, crocevia di popolazioni integrate, è stata campo di battaglia di eserciti, oggetto di ambizioni politiche e territoriali: un territorio la cui popolazione ha conosciuto umiliazioni e lacerazioni tra la sua gente, ma anche divisioni fondate su contrapposizioni di ideologie politiche, nazionalistiche e purtroppo anche etniche, fino alla fine del XX secolo».

La seconda parte del pomeriggio è stata dedicata alla visita della città. Il Consiglio si è incontrato con i soci ed i cittadini in piazza Transalpina dove ad attenderli c’erano il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, l’assessore alla Capitale Europea della Cultura Patrizia Artico, l’assessore regionale Sebastiano Callari ed i consiglieri regionali Diego Bernardis e Antonio Calligaris. Il presidente diocesano Paolo Cappelli, portando i saluti della Associazione ha sottolineato l’importanza del momento riprendendo le parole dette alcuni giorni prima a Gorizia dal Presidente della Repubblica Mattarella: «È ai cittadini di queste terre che dobbiamo il successo di questo percorso: società mature, cresciute in democrazia, con efficaci anticorpi rispetto a lusinghe di sterili e pericolosi nazionalismi che hanno arrecato tanti gravi danni».

Nel suo intervento di saluto il sindaco Ziberna ha voluto rimarcare l’importanza del far tesoro della storia e di saper andare oltre, riconoscendo le ragioni di tutti. «La storia – ha sottolineato Ziberna – va compresa e contestualizzata, ma soprattutto bisogna essere capaci di fare tesoro di ciò che è accaduto affinché non accada più».

L’assessore Callari ha invece evidenziato l’intensa polemica attorno al Manifesto di Ventotene, un documento del 1941 che continua a suscitare discussioni accese. «Tuttavia, ciò che sorprende – così Callari - è che nessuno parla del fatto che, proprio qui, con Nova Gorica - Gorizia Capitale europea della cultura 2025, è stato realizzato un manifesto di straordinario valore per l'Europa». «Forse è arrivato il momento di iniziare a parlare del “Manifesto di Gorizia" – ha dichiarato ancora l’esponente della giunta regionale - poiché qui abbiamo vissuto e viviamo tuttora, ogni giorno, il significato autentico dell'Europa: due popoli che un tempo si osservavano da una parte e dall'altra del confine, oggi convivono, dialogano e progettano insieme il futuro».

Da parte del presidente nazionale Giuseppe Notarstefano parole di saluto e di ringraziamento a tutti i presenti. «Gorizia – ha detto il presidente – ci racconta di una pace possibile, che un dialogo tra i popoli per quanto diversi e segnati dalla sofferenza generata dalla guerra può diventare realtà, così come sostiene Papa Francesco, attraverso il quotidiano e spesso nascosto lavoro degli artigiani di pace».

La visita poi è proseguita attraverso il valico del Rafut, Piazza della Transalpina la Sinagoga e la Chiesa metodista, la chiesa di Sant'Ignazio, il Duomo e Piazza della Vittoria. In serata, infine, si è svolto l’incontro a Nova Gorica presso la Concattedrale di Cristo Redentore con la Comunità slovena.  

Foto: Facebook, Azione Cattolica Arcidiocesi Gorizia

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