l'accordo
Concessioni, accordo tra Grado e Regione sulle competenze

Firmata l'intesa con la Regione, legata alle aree di canale di Moreri, canale di Belvedere e Isola della Schiusa.
È stato siglato oggi un patto tra Grado e Regione, che punta a semplificare gli atti amministrativi e contribuire a far sì che i due enti possano sviluppare il tema delle concessioni in modo più efficace rispetto al passato. In questo modo, "è stato possibile offrire un servizio migliore ai cittadini e semplificare l'iter burocratico". È la sintesi del messaggio dell'assessore regionale al Demanio, Sebastiano Callari, in occasione della firma dell'atto per il rilascio e la successiva gestione di concessioni e di autorizzazioni demaniali.
Nel palazzo della Regione a Trieste, era presente anche il primo cittadino dell'isola, Claudio Kovatsch, che ha espresso soddisfazione per la sottoscrizione del documento e per il rapporto di collaborazione instaurato con la Regione. Un modus operandi, secondo il sindaco, che ha permesso di individuare le reciproche competenze, dando certezza giuridica a tutti i rapporti concessionari esistenti e risolvendo un problema che si protraeva da qualche anno.
Con la firma, infatti, i due enti hanno condiviso una nuova ripartizione delle competenze per il rilascio o il rinnovo di concessioni o autorizzazioni demaniali nella laguna di Grado e Marano, limitatamente alle aree relative al canale di Moreri e al canale di Belvedere e Isola della Schiusa. L'intesa, secondo l'assessore regionale, rappresenta anche un momento significativo dal punto di vista istituzionale perché traduce nel concreto il lavoro che è stato svolto e la proficua collaborazione. Con tutto ciò, che sostituisce l'accordo risalente al 30 agosto 2010, vengono superate alcune sovrapposizioni di competenza tra i due enti.
Nel caso di richieste di nuove concessioni, autorizzazioni o rinnovo di concessioni, la competenza sull'istruttoria e sul rilascio della concessione o autorizzazione viene attribuita al Comune, anche per la porzione di bene intestata alla Regione, e a Trieste, anche per la porzione di bene intestata all'ente locale. I canoni derivanti dagli atti concessori, in funzione del nuovo accordo, sono riscossi dall'amministrazione che ha provveduto a istruire e rilasciare la concessione stessa. Il nuovo accordo ha una durata di dieci anni.
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