Stefan Milenkovic strega il pubblico all'alba del solstizio, a Barbana lo spettacolo con Vivaldi

Appuntamenti al mattino anche ad Aquileia e a Monfalcone a Marina Julia. Da Barbana il violinista serbo e la Concordia Chamber Orchestra sono andati in diretta sulla nostra pagina Facebook.

Il violinista di fama internazionale Stefan Milenkovich e la Concordia Chamber Orchestra hanno stregato, stamattina, il pubblico accorso a Barbana per assistere, ormai al secondo anno, al Concerto del Solstizio. Un appuntamento tradizionale che, proprio a causa delle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, è stato spostato dalla diga Nazario Sauro a Grado sulla ugualmente suggestiva cornice dell’Isola Santuario di Barbana, nel cuore della laguna gradese.

Milenkovich e i musicisti veneziani hanno eseguito le quattro stagioni di Antonio Vivaldi, intrattenendo per oltre un’ora le duecento persone iscrittesi alla mattinata e giunte all’alba con i motoscafi. Ad organizzare la giornata l’Associazione Musica Viva con il suo presidente Giorgio Tortora, sostenuto anche dall’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore alla cultura Sara Polo. A intervallare i momenti musicali alcune letture a cura di Leonardo Tognon. Un evento inserito appieno all’interno della rassegna Musica a Quattro Stelle.

A Monfalcone, invece, per il quarto anno le arpe sono state protagoniste del concerto a Marina Julia. Un’esibizione della durata di due ore, dalle 4 alle 6, in concomitanza con il sorgere del sole. L’ensemble di arpe, Rainbow of Magic Harps, diretta da Ester Pavlic, ha visto l’accompagnamento della coreografia di Alice Lovrinic. Durante l’evento sono anche stati letti alcuni componimenti poetici e storie di Michele Pasini, poeta di Monfalcone, tratte dalla raccolta “Io credo alle favole”.

Un concerto dedicato a Gino Pipia: “abbiamo voluto dedicarlo a lui che per dieci anni ci ha accompagnati in vari concerti, sempre pronto e generoso”, sottolinea Pavlic. “Il repertorio è stato vario, siamo partiti da danze irlandesi e poi composizioni contemporanee, scritte in questi due anni e anche durante il lockdown, e anche “spring time”, un vero e proprio brano di rinascita, composizioni dedicate al nostro gruppo, anche per valorizzare gli artisti locali ovvero Umberto Tristi di Staranzano e Roberto Brandolisio di Maniago”.

Al termine del concerto è stata offerta ai partecipanti una torta a forma di arpa preparata dalla pasticceria Anastasio. Il concerto è stato inserito all’interno della Festa della Musica di Monfalcone.

Non poteva sottrarsi nemmeno Aquileia che ha celebrato la mattinata con un concerto alle 4.30 a cura di Alessandra Celletti che ha chiuso le Giornate Europee dell’Archeologia. La musicista romana ha presentato per la prima volta dal vivo Experience, il nuovo album che mette in musica l’essenza dell’acqua e il fascino della trasformazione, dando vita ad atmosfere eteree e minimaliste, alternandosi a brani quasi pop.

“Experience - racconta la pianista - è un po’ il seguito di quell’avventura, ma in una condizione ancora più intima e minimale. Anche se teatri e sale da concerti erano chiusi avevo la necessità di condividere l’emozione dei suoni con degli esseri viventi. Così ho pensato che anche i fili d’erba, gli insetti, gli alberi...anche loro sono vivi e ho deciso di suonare per loro. Sono partita per il Friuli Venezia Giulia, una regione che amo molto, e ho deciso di suonare lungo i corsi d’acqua. Ho trovato posti magici, come il fiume Tagliamento, le pozze smeraldine e il porto fluviale di Aquileia. Quella volta non c’erano persone ad ascoltarmi, ora però sono felice di condividere con tutti questa profonda esperienza di fusione con la natura».

Come l’acqua di un fiume, sempre in movimento, “Experience” è un album difficilmente etichettabile, proprio come l’artista romana capace di metamorfosi da pianista classica a cantante “leggera”. A questo proposito Alessandra Celletti racconta: “Nello stesso fiume siamo e non siamo...La teoria del divenire di Eraclito mi ha sempre affascinato e mi è sempre sembrato entusiasmante abbracciare l’idea del continuo mutamento di ogni cosa e soprattutto di noi stessi”.

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