l'incontro
La comunità protestante e le sue tradizioni, un libro sfata falsi miti a Gorizia

Giovedì la presentazione del libro con Gabriele Zanello, docente dell’Università di Udine, e il pastore Jens Hansen delle Chiese metodiste.
Come celebrano la loro liturgia i protestanti? E come intendono e vivono la loro vita di fede? Qual è la loro identità di cristiani evangelici? Prova a fornire un’adeguata risposta a queste domande Michele Cassese – già docente all’Università di Trieste e all’Istituto di Studi ecumenici di Venezia, attualmente professore invitato alla Pontificia Università Lateranense di Roma – con il libro intitolato “«Dinanzi a Dio e alla Comunità». Vita liturgica, spirituale e mistica nel Protestantesimo” (Pazzini Editore). Il volume sarà presentato nella sala Incontro della parrocchia di San Rocco.
L'appuntamento a Gorizia è per giovedì 14 marzo alle ore 18. Con l’autore dialogheranno Gabriele Zanello, docente dell’Università di Udine e il pastore Jens Hansen delle Chiese metodiste di Udine e Gorizia. «Spesso si sente dire – afferma l’autore – che il mondo evangelico non ha una liturgia, celebra solo il culto della Parola; oppure che i protestanti sono aridi, freddi nella vita spirituale, pregano da soli e non vivono una pietà comunitaria».
Secondo lo studioso sono solo luoghi comuni: «Difatti, nei manuali di storia delle Chiese e di teologia, come pure in diversi testi di carattere religioso, si riporta quanto i libri del passato hanno scritto a tale riguardo, senza rivedere le fonti dirette scritte, né tantomeno conoscendo di persona la realtà del vissuto del mondo protestante. Tutta questa realtà è stata messa finora sullo sfondo, trascurata per lo più. Eppure, credenti evangelici sono in mezzo a noi, nelle nostre comunità cittadine e li incontriamo per le nostre strade».
Proprio a tali lacune mira sopperire il libro di Cassese, fondato su fonti dirette e sull’esperienza personale dell’autore che, per motivi di studio e di lavoro, ha spesso partecipato a momenti liturgici di comunità protestanti in Italia e in Germania. Comunità storicamente presente anche a Gorizia fin dalle predicazioni di Primož Trubar – in lingua slovena, italiana e tedesca – nella seconda metà del XVI secolo, e successivamente reinsediatasi nel 1820, dopo gli anni della Controriforma, grazie alle attività economiche della famiglia Ritter, originaria di Francoforte sul Meno. A testimonianza di ciò rimane, ancora oggi, la chiesa evangelica metodista di via Diaz.
Giovedì verrà messo in luce il patrimonio di fede e spiritualità del mondo evangelico, espresso particolarmente nella tradizione luterana e riformata. Non solo. Nel volume vengono anche ripercorse le riforme liturgiche di Lutero e Calvino, oltre a essere presentato il profondo rinnovamento avvenuto negli ultimi decenni. «La Liturgia – spiega Cassese – viene espressa soprattutto nella celebrazione della Parola e della Santa Cena, e manifesta una spiritualità fortemente dinamica, con ampie modalità celebrative comunitarie e personali. Anche l’aspetto mistico, quello che sa di una profonda interiorità e un sentito rapporto con Dio, viene oggi curato e vissuto con intensità, grazie anche al clima ecumenico instaurato dalla metà del Novecento».
Tale risveglio – accompagnato dalla nascita e diffusione in Germania, Inghilterra e Svezia di comunità monastiche maschili e femminili, basate su una regola benedettina o francescana – si esprime, sempre secondo lo studioso, in svariate forme ed espressioni: «Esse vanno dalla forte valorizzazione del canto comunitario e della musica alla riscoperta della ritualità e della gestualità, del culto familiare, il silenzio, la preghiera e la contemplazione personale.
Anche le pratiche della Chiesa della tradizione medievale, come la Liturgia delle Ore, la Confessione privata (per pastori tedeschi, segno di una “svolta salutare”) e gli Esercizi spirituali, particolarmente ignaziani, sono stati assunti come modalità di vita spirituale e di crescita di fede da diverse comunità e pastori». Si assiste, quindi, a un grande impegno nel «coniugare interiorizzazione e manifestazione della pietà, in un forte recupero della corporeità e del senso della festa».
Nella foto: l'interno della chiesa protestante di via Diaz a Gorizia
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