ieri sera
La festa dei bengalesi a Monfalcone, insieme per difendere la lingua

Una cinquantina tra bambini e adulti hanno festeggiato ieri, presenti diversi esponenti del centrosinistra.
Sono stati circa una cinquantina tra bambini e adulti a festeggiare ieri sera a Monfalcone, all'Europalace Hotel, la Giornata internazionale della lingua madre istituita dall’Unesco in memoria di un fatto di sangue accaduto in Bangladesh nel 1952. Si tratta dell’uccisione di alcuni studenti a Dacca, messa in atto da parte della polizia del Pakistan, sotto cui si trovava l’area all’epoca, perché rivendicavano la propria lingua come ufficiale.
A organizzare l’appuntamento è stata l'associazione Monfalcone interetnica (Ami). La tradizione risale ad uno dei vari scontri che portarono, nel 1971, a ottenere l’indipendenza da Islamabad. Quel tragico evento è stato così ricordato dalla comunità locale che rappresenta più di duemila persone in città. "È una festa importante perchè nessuno mai, se non il popolo bengalese, ha dato la propria vita per vedere riconosciuta la propria lingua" ha spiegato il consigliere del Pd e originario proprio del Bangladesh, Sani Bhuiyan.
Il dem ha ricordato che i fatti del 1952 fecero da innesco per la conquista della libertà. "Per noi l'integrazione - sono ancora le parole di Bhuiyan - è multiculturalità. Con questa iniziativa abbiamo inteso coinvolgere più persone per far conoscere la nostra storia". Al tavolo della sala conferenze dell'Europalace sedevano oltre al consigliere Bhuiyan, il presidente di Ami Arturo Bertoli e Masum Ahmed in qualità di consigliere del direttivo associativo. L'incontro ha rappresentato l'occasione per ricordare chi si è sacrificato per la tutela della propria lingua.
Una donna aderente alla manifestazione, ha sottolineato la necessità del fatto che si diffonda l'impegno e la cultura per la tutela di tutto ciò nei confronti delle generazioni future. In sala si sono intravisti alcuni componenti del gruppo "Monfalcone è civile". Anche la consigliera Cristiana Morsolin ha tenuto un breve intervento. "La lingua madre è quella dei nostri affetti, quella che ci scalda il cuore - racconta Morsolin - ed essa ci caratterizza. Anche i cittadini monfalconesi potrebbero provare ad imparare almeno un po' di questa lingua per arricchirsi di qualcosa in più".
"Questa è un'importante occasione per valorizzare la nostra complessità sociale" a dirlo è stata Lucia Giurissa consigliera comunale del Pd. Per Giurissa, questi valori vanno tramandati ai propri figli perchè costituiscono una ricchezza e una dignità umana di grande pregio. Di convivenza possibile in una terra "storicamente crocevia di popoli" ha parlato il sindaco di Turriaco Enrico Bullian. "L'integrazione è l'unica strada possibile per il progresso" così in conclusione il candidato civico alle prossime elezioni regionali di Patto per l'autonomia.
La cerimonia si è contraddistinta da diversi momenti di dialogo, pensieri, un video sull'amicizia tra i popoli, una preghiera, la recita di una poesia e vari omaggi donati agli ospiti.
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