questa sera
La comunità bengalese celebra la sua lingua, festa a Monfalcone

Festa in oratorio, presente un centinaio di persone. Scintille tra Bertoli e l'assessore Volante.
Si sono ritrovati nell’oratorio di San Michele per festeggiare, ricordando quella scintilla che 70 anni fa contribuì alla lotta nazionale bengalese. Quasi un centinaio tra bambini e adulti hanno festeggiato questa sera a Monfalcone la Giornata internazionale della lingua madre, istituita dall’Unesco proprio in ricordo di un fatto di sangue accaduto in Bangladesh nel 1952: l’uccisione di alcuni studenti a Dacca da parte della polizia del Pakistan, sotto cui si trovava l’area all’epoca, perché rivendicavano la propria lingua come ufficiale.
A organizzare l’appuntamento è stata la Bangladesh welfare & cultural association Gorizia (Bwcag), realtà all’interno dei 5mila abitanti provenienti dal Paese asiatico. “Per i nostri bambini che crescono qui - spiega il segretario, Mohammad Khan - abbiamo organizzato dei corsi doposcuola della nostra lingua madre, per non dimenticarla. Ci sono quasi 120 studenti, divisi in gruppi”.
La tradizione risale a uno dei diversi scontri che portarono, nel 1971, a ottenere l’indipendenza da Islamabad. Quel tragico evento è stato così ricordato dalla comunità locale, non mancando di far nascere scintille in sala tra l’amministrazione locale e l’associazione Monfalcone interetnica (Ami). All’inizio delle celebrazioni, infatti, ha preso la parola il presidente del sodalizio, Arturo Bertoli, rimarcando che “sul sito del Comune non ci sono mai scritte in bengalese, a differenza di altre zone. Noi siamo un comune che disprezza le persone che vengono da fuori”.
Attacco su cui è subito intervenuto l’assessore all’associazionismo, Francesco Volante: “Qui non sono mai mancato - ha esordito nel suo intervento - e le richieste arrivate dalla comunità sono sempre state accolte. È una giornata di festa, peccato vedere la comunità divisa perché la lingua madre è unica per tutti. Peccato che anche oggi si parli contro il Comune, si dovrebbe invece ricordare gli studenti che hanno lottato quel giorno”. Il riferimento è anche alle altre iniziative in città per l’occasione, che hanno coinvolto altre associazioni etniche.
A punzecchiare l’esponente della giunta è stata anche l’esponente dell’opposizione Cristiana Morsolin: “Chi amministra - ha sottolineato - deve avere attenzione per chi viene da fuori. È importante rispettare e valorizzare le storie di ognuno. La comunità è variegata, anche noi festeggiamo le nostre ricorrenze in momenti diversi. È necessario che le istituzioni siano motore di facilitazione, dal sito del Comune ai mediatori”. Polemica consumatisi in poche battute, per poi passare alla cerimonia con le corone di fiori e gli omaggi agli ospiti.
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