Comuni coinvolti nella tutela dei lavoratori, nasce a Gorizia la rete contro gli abusi

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Comuni coinvolti nella tutela dei lavoratori, nasce a Gorizia la rete contro gli abusi

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 07 Lug 2021
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Nuovo accordo tra enti, sindacati e medici per tutelare le persone più fragili al lavoro. L'impegno contro abusi e discriminazioni.

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Dati alla mano, la categoria più colpita dagli effetti di questo anno e mezzo di pandemia è quella delle lavoratrici donne. Un quadro che si inserisce in una situazione già difficile di suo e sulla quale la Consigliera di parità per l’Area vasta di Gorizia, Anna Limpido, è voluta intervenire con un protocollo condiviso tra enti pubblici, sigle sindacali e rappresentati della sanità. Il documento è stato firmato dai soggetti coinvolti questa mattina, nel parco della Prefettura, e arriva a tre mesi dalla nomina della stessa Limpido come delegata regionale nello stesso ambito. Un lavoro che non vuole essere solo una summa, però, bensì un punto di partenza.

Dopo aver ricevuto il plauso del prefetto Raffaele Ricciardi, la Consigliera ha quindi ricordato la genesi dell’intesa: “Tutto è nato da una richiesta di aiuto che non potevo dare perché eccedeva dalle mie competenze. Però dovevo dare una risposta a quella persona”. Da qui è partita l’idea di mettere in rete le diverse figure che ruotano attorno al mondo del lavoro, per difendere nel modo più completo possibile tutte quelle persone vittime di discriminazioni e abusi sul posto di lavoro. “Chi bussa alla nostra porta - ha evidenziato - supera già un il muro d’imbarazzo”. Proprio per dargli più forza, è stato sottoscritto anche da tutti i 25 comuni dell’ex provincia.

Tra i partner, c’è anche l’Ispettorato del lavoro di Gorizia e Trieste, con il direttore Pierpaolo Guaglione che ha posto l’accento sull’impegno organizzativo. “C’è già una collaborazione tra i nostri uffici molto forte, anche grazie a un protocollo nazionale fin dal 2007”. Ha quindi ricordato gli strumenti a disposizione del lavoratore, come la diffida accertativa e la conciliazione monocratica, ponendo poi l’accento sui casi di discriminazione etnica: “Non è una cosa che riguarda solo il caporalato, tema comunque delicato anche nel Goriziano”. In questo caso, uno die problemi giù gravosi è legato alla “paga globale”, ossia stratagemmi per non retribuire regolarmente.

Su questo punto, anche Cgil, Cisl e Uil - presenti con i rispettivi esponenti locali - hanno ribadito l’importanza di agire a difesa dei più deboli. In particolare, chi è straniero e si trova in situazioni di precarietà, tanto da far desistere dal denunciare il datore. O anche casi in cui, complice la lentezza e le incognite della giustizia, si temono le conseguenze successive se il ricorso non andasse a buon fine. Per questo, come spiegato da Thomas Casotto (Cgil), ci sono dei percorsi di ricollocazione. In tutto questo, non è stato ignorato il ruolo della salute, sia fisica che psicologica, con l’adesione dell’ordine dei farmacisti e dei medici chirurgici e odontoiatri.

“Le farmacie sono punto di ascolto” ha commentato la presidente dell’associazione di categoria goriziana, Anna Olivetti”. Con questo nuovo strumento, quindi, si punta a permettere alle diverse realtà di interagire. Come mostrano i numeri del Punto di ascolto anti-mobbing cittadino, le domande di aiuto sono in costante crescita, ma rappresentano solo la punta dell’iceberg. La discriminazione, inoltre, pesa anche economicamente: “Se non colmeremo il gap del ruolo femminile - ha concluso il sindaco Ziberna - sarà un danno per il Pil”, ricordando l’obiettivo del governo Draghi di voler investire 7 miliardi di euro nei prossimi anni proprio su questo fronte.

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