la vicenda
Commissione Pari opportunità in stallo a Gorizia, ancora polemica in Aula

Si riaccende la polemica sulla nomina dei coordinatori, seduta saltata per la mancanza del numero legale. La maggioranza: spettacolo triste.
La gestione delle commissioni consiliari a Gorizia rimane al centro della polemica politica e, ancora una volta, si infiamma sulle Pari opportunità. All’indomani dell’adesione trasversale di maggioranza e opposizione a riunirsi attorno alla panchina rossa dei Giardini pubblici su idea di Rosy Tucci (nella foto), questo pomeriggio la minoranza ha deciso di non prendere parte alla seduta per eleggere coordinatore e vice, così come farà mercoledì per la commissione Welfare. Una decisione assunta dopo la seduta a metà novembre.
In quel contesto, infatti, l’elezione di Marilena Bernobich (già consigliera comunale delegata alle Pari opportunità) era stata annullata per un’incongruenza di due voti rispetto tra i presenti e il numero di voti contati. "Partecipare alle commissioni - attacca una nota della minoranza - e, in generale, alla vita istituzionale dell’ente, è un preciso dovere di noi eletti e una dimostrazione di rispetto nei confronti del nostro ruolo e dei cittadini”. Da qui la scelta di non prendere parte alla seduta, in aperta polemica.
L'opposizione
I gruppi, infatti, parlando di “ennesima chiusura da parte della maggioranza in merito alla ‘concessione' alla minoranza del coordinamento di una commissione, che per sua natura è all'insegna della trasversalità, quale quella delle Pari opportunità. Preoccupante, inoltre, lo svilimento del ruolo stesso delle Commissioni consiliari le cui sedute, anche quelle finalizzate all'elezione del coordinatore e del vice che ne sanciscono di fatto, la costituzione) siano talvolta incredibilmente non riconosciute come prodromiche ai lavori dell'aula del Consiglio comunale”.
Una situazione che si riflette “sotto il profilo delle relative indennità di partecipazione, a differenza di quanto accade dei comuni limitrofi”. Per la minoranza, quindi, “ciò significa inficiarne pesantemente la riuscita, causando una fastidiosa disparità tra consiglieri che possono ritagliarsi il tempo per parteciparvi e altri che lo potrebbero fare solo a scapito della propria attività lavorativa o familiare”. Quindi la richiesta “di ridare dignità ai luoghi e ai momenti di discussione politica, così come di rivedere Statuto e Regolamento ormai vetusti”.
La maggioranza
Una presa di posizione per nulla condivisa dal centrodestra, che respinge le accuse ed “esprime profondo disappunto per l'esito della convocazione odierna della commissione Pari opportunità che, purtroppo, non ha potuto operare per la mancanza del numero legale, dovuta all'assenza di tutti i consiglieri di opposizione. Constatiamo con rammarico la situazione, credendo fermamente nell'importanza della partecipazione di tutte le forze politiche per il benessere di Gorizia, anche attraverso lo strumento delle commissioni”.
“La democrazia - incalzano gli esponenti di maggioranza - è esercitata dai rappresentanti della collettività anzitutto con la presenza alle assise”. I gruppo hanno quindi rivendicato “apertura verso la minoranza che, però, non ha mai colto la possibilità di esprimere dei propri componenti alla vicepresidenza delle commissioni, spesso disertandole e precludendo il regolare svolgimento delle riunioni”. Sul tema del gettone, “tali decisioni non sono di competenza consiliare ma ci si affida al parere tecnico degli Uffici”.
“Ha reso ancora più triste lo spettacolo odierno - prosegue la nota - il fatto che vi abbiano assistito delle studentesse liceali e universitarie, presenti tra il pubblico per assistere ai lavori della commissione. Nonostante le circostanze, abbiamo colto l'opportunità di instaurare un colloquio con loro, al di fuori dell'aula del Consiglio: apprezziamo il loro spirito di iniziativa e la volontà di contribuire attivamente al benessere della collettività. Confidiamo che questa esperienza possa essere un stimolo al loro coinvolgimento futuro nella vita civica e politica della nostra città”.
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