Come si sono evolute Gorizia e Nova Gorica nel Novecento, un incontro ne racconta architettura e urbanistica

Un approfondimento sulle trasformazioni urbanistiche e architettoniche di due città legate da una storia condivisa, nell’ambito delle Giornate e della Settimana del Patrimonio Culturale.

Le città parlano – spesso senza parole. Le loro strade, piazze ed edifici portano i segni della storia, delle decisioni e delle visioni che le hanno plasmate. Anche Gorizia e Nova Gorica hanno la loro storia, scritta nell’architettura: dai sogni urbanistici dei primi del Novecento fino alla simbologia di Nova Gorica, nata dopo la Seconda guerra mondiale.

L’evento "Visioni architettoniche di Gorizia e Nova Gorica", organizzato dalla Biblioteca Damir Feigel, dal Društvo primorskih arhitektov, dell'Ordine degli Architetti di Gorizia e dallo ZVKDS OE Nova Gorica, si terrà venerdì 10 ottobre alle ore 18 nella sala conferenze del Trgovski dom. Durante l’incontro verranno presentati alcuni temi tratti dalla pubblicazione Gorizia–Nova Gorica: architettura e urbanistica del XX secolo, mettendo in luce i principali elementi spaziali e urbanistici di entrambe le città: un tempo separate da un confine, oggi sempre più unite da una storia comune.

Alla serata parteciperanno l’architetta italiana Alessandra Marin, che illustrerà l’evoluzione dei piani urbanistici di Gorizia segnati da figure come Max Fabiani, Vittorio Gregotti, Antonio Lasciac e Luigi Piccinato, e l’architetto sloveno Simon Kerševan, che presenterà la visione di Edvard Ravnikar nella progettazione di Nova Gorica, soffermandosi sulle modifiche e le reinterpretazioni che ne sono seguite. Michela Maricchio e Ines Bonutti racconteranno invece le circostanze e le motivazioni che hanno portato alla nascita della pubblicazione. Ogni partecipante interverrà nella propria lingua, mentre la presentazione garantirà una piena bilinguità visiva.

La serata si inserisce nell’ambito della 35esima edizione delle Giornate del Patrimonio Culturale Europeo e della 13esima Settimana del Patrimonio Culturale, quest’anno intitolate "I muri del nostro passato, fondamento del nostro futuro". Il tema invita a riconoscere, nel patrimonio architettonico, la ricchezza e i valori che modellano la nostra identità, stimolando al tempo stesso nuovi sguardi e approcci verso il futuro.

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