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Fotovoltaico, camper e turisti: ecco come cambia l'ex caserma Colobini a Brazzano

L’obiettivo di Comune e Confartigianato è collocare qui un grande parco fotovoltaico di 15/20 mila metri quadri, previsti servizi dedicati al turismo.
L’area attualmente occupata dall’ex caserma Colobini di Brazzano è destinata a cambiare radicalmente. Come già presentato all’inizio di marzo 2023, ad occuparsene sarà un partenariato pubblico-privato per recuperare l’area di 32mila metri quadri, condiviso da Comune e Confartigianato Friuli Venezia Giulia insieme ad altri soggetti interessati nell’investimento. Ora c’è uno studio di fattibilità che delinea i contorni dell’intervento, il cui valore è stimato sui 4 milioni di euro, presentato questa mattina nel sito.
A illustrare i dettagli sono stati il sindaco di Cormons, Roberto Felcaro, e il presidente dell’associazione di categoria Graziano Tilatti, entrando nell’ex plesso militare con l’assessore regionale al Turismo Sergio Bini. L’obiettivo dell’amministrazione comunale, proprietaria dell’area, è collocare qui - con un investimento privato - un grande parco fotovoltaico di 15/20 mila metri quadri, con i quali avviare una Comunità energetica a sostegno delle imprese locali e dei comuni vicini. L’impianto avrà una potenza di 1,2 MW, a beneficio della frazione.
Oltre alla scuola di Brazzano, che si trova proprio davanti all’ingresso dell’ex caserma, le ricadute positive in bolletta ricadranno anche su buona parte del campo sportivo di viale Venezia Giulia. In realtà, il raggio d’azione sarà molto più ampio, potendo garantire la fornitura di energia anche alle imprese di Cormons, Dolegna, Cividale, Corno di Rosazzo, San Giovanni al Natisone, Manzano e Chiopris Viscone. «Sarà un aiuto ai nostri imprenditori - ha rilevato Tilatti - in questo modo giochiamo la partita della transizione ecologica che è il futuro».
Non solo distribuirà corrente, ma la zona sarà anche un luogo dove attrarre il turismo dedicato alle bici, ai camper e in generale alle sue forme ‘lente’. Oltre all’area camper con una ventina di postazioni attrezzate, sorgeranno delle strutture per il ricovero e la ricarica di biciclette elettriche, altre per accogliere turisti in un glamping e un parcheggio a servizio dell’area e del vicino plesso scolastico. «Il turismo - ancora l’imprenditore - ha bisogno dell'artigianato di servizio. L’ambiente non è da trasformare in un problema ma è un'opportunità di sviluppo economico e sociale».
Visione condivisa dal primo cittadino, che ha ricordato anche gli altri fondi messi già a disposizione dalla Regione per intervenire sulla palazzina comando dell’ex Amadio a Cormons, sottolineando la volontà di riqualificare al più presto entrambi i siti. Se l’investimento sul parco fotovoltaico coinvolgerà molto probabilmente Gse, con cui sono stati fatti già degli incontri con i dirigenti nazionali, l’area interessata dai pannelli sarà comunque oscurata alla vista dalla recinzione mentre altri verranno collocati sui tetti degli edifici. Degli immobili oggi esistenti, peraltro, si salverà solo il capannone della Protezione civile.
Il piano, infatti, prevede una complessiva demolizione di tutte le strutture. Dando massima disponibilità a sostenere iniziative come questa, Bini ha rilevato che «come Regione ci stiamo attrezzando a fronte di una crescita del turismo lento, ma mancano le strutture per soddisfare le esigenze del cicloturismo. Cormons e il Collio stanno crescendo in modo importante in questi anni, ci sono investimenti pubblici ma anche tanti privati. Servono partnership come questa, anche se serviranno anni». La speranza temporale però è di avviare il cantiere già nel 2025.
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