Il Collio goriziano aumenta i turisti, due giorni di Ribolliamo a Oslavia

Il Collio goriziano aumenta i turisti, due giorni di Ribolliamo a Oslavia

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Il Collio goriziano aumenta i turisti, due giorni di Ribolliamo a Oslavia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 04 Ott 2022
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Sabato il simposio al Kinemax, domenica la camminata da Oslavia con i sette produttori.

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Non sarà solo un appuntamento enologico, ma culturale in senso più ampio. “Ribolliamo” ritorna a Oslavia e parte dal centro città, con una due giorni dedicata al vino per eccellenza delle colline goriziane e non solo. Questo weekend, i sette produttori di Ribolla gialla della zona - Dario Princic, La Castellada, Primosic, Fiegl, Gravner, Radikon e Il Carpino - hanno ideato degli appuntamenti che puntano a far conoscere sempre più a livello internazionale, ma anche locale, la propria punta di diamante.

Il programma è stato illustrato questa mattina in municipio dal presidente dell’associazione Apro, Martin Figelj, insieme all’assessore alla cultura Fabrizio Oreti e alla presidente della locale Unione italiana ciechi, Irene Giulin. Con quest’ultima si rinnova l’aspetto solidale della due giorni, dopo la vendemmia già tenutasi insieme e che ha visto le persone ipovedenti raccogliere i grappoli d’uva nelle aziende che hanno aderito all’iniziativa. Proprio questa attività, giunta alla seconda edizione, “un giorno può diventare un’occupazione”.

L’auspicio espresso da Giulin è che, da iniziative simili, si possano gettare le basi per dare opportunità reali di occupazione: “Lo stiamo dimostrando con un gesto simbolico”. Questo fine settimana, invece, l’associazione sarà coinvolta grazie alla raccolta fondi a suo favore, con il ricavato delle cantine che sarà devoluto a suo sostegno. La quinta edizione della kermesse, comunque, partirà sabato con il tradizionale simposio che richiamerà giornalisti ed esperti da tutta Europa, con presenze già confermate da Austria, Danimarca, Slovenia e Italia.

Atteso il videocollegamento di una “penna” dagli Stati Uniti, mentre in presenza ci saranno ospiti come i sommelier Maria Ogl del ristorante Hiša Franko di Caporetto, Michele Paiano de Al Cacciatore di Cormons e Isis Brunori della distilleria Pagura; il regista Matteo Oleotto, lo scrittore Simon Woolf, il vicedirettore di Slow Food Italia Silvio Barbero, il presidente di Ais (Associazione italiana sommelier) Lombardia Hasam Eldin Abou Eleyoun, e il giornalista Alfonso Di Leva. A moderare il pomeriggio, dalle 16.30 al Kinemax, sarà Fabio Giavedoni.

Il curatore nazionale della guida Slow Wine è anche il gestore del food truck-enoteca Stappo e sposto, che seguirà l’evento da piazza Vittoria fino all’Obelisco di quota 172 ai Quattro generali, la domenica mattina. Proprio qui, sul Collio goriziano, dalle 9.30 si terrà la camminata con gli autori Luigi Nacci e Pietro Spirito, partendo dal retro dell'Ossario di Oslavia e percorrendo il percorso delle sette panchine arancioni. Un’escursione di circa 4 ore in tutto, su prenotazione all’indirizzo email visit@ribolladioslavia.it. Il costo sarà di 25 euro a testa.

Stesso costo per partecipare al simposio, a eccezione degli studenti universitari che potranno entrare gratis, comprensivo della proiezione del film “Call it Amber” e dell’aperitivo organizzato da Michela Fabbro del Rosenbar nella corte Darko Bratina. Durante l’incontro di sabato, si discuterà da più punti di vista sul ruolo della Ribolla e non solo, andando quindi a scoprirne le terre autoctone l’indomani. L’obiettivo, ha rimarcato Figelj, non è solo promuovere il vino ma soprattutto Oslavia come luogo di meta turistica, sempre più gettonata.

Così come Gorizia, infatti, anche la frazione collinare ha risentito dell’incremento di visitatori nell’ultima estate già rivelata dall’assessore regionale al Turismo, Sergio Emidio Bini. “Stiamo lavorando nella maniera giusta - così l’imprenditore - e abbiamo spostato il baricentro della manifestazione verso la città. Non abbiamo un turismo di massa ma preparato, che può spendere anche qualche euro in più e rimane due notti. Rispetto al passato, il turista si concentrava maggiormente su Cormons mentre ora guarda più in generale”.

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