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Coach Tomasi scuote la Dinamo post-esordio, «la nostra mentalità deve cambiare»
Il coach rilegge la sfida di Gorizia persa al debutto e commenta: «Imparare la lezione dai nostri errori». Domenica la gara a Padova contro la Virtus.
Esordio shock per la Dinamo Gorizia contro Ferrara in serie B interregionale a Romans, con un -28 nel "test d’ingresso" che il quintetto di coach Gigi Tomasi (nella foto, al centro) non ha superato. «È scontato che tutti noi sognavamo un esordio diverso - commenta l'allenatore a bocce ferme -. La realtà è andata diversamente ma, al di là della pesantezza del divario nel punteggio che non può non infastidire, dovremo essere bravi a imparare fin da subito la lezione. L’avevo sottolineato alla vigilia: siamo nuovi arrivati a questi livelli e soprattutto nelle prime giornate sarà fondamentale prendere “appunti”. Un simile impatto negativo può diventare per certi aspetti positivo».
Tomasi rileva come «al di là della forza di Ferrara, composta da giocatori professionisti e non a caso indicata quale favorita assoluta del girone, il campionato di B Interregionale ci ha mandato un messaggio molto chiaro: siamo in quarta serie nazionale, ogni singolo errore e ogni sbavatura possono essere pagate con gli interessi. Meglio che questo concetto entri nella testa di tutti. Veniamo da due esaltanti stagioni dove spesso scendevamo sul parquet da stra-favoriti. Ora la nostra mentalità deve necessariamente cambiare». La mente ora deve andare al prossimo impegno, il 6 ottobre alle 18 in Veneto.
Coach, il bicchiere potrebbe sembrare soltanto desolatamente vuoto. Si possono trovare anche aspetti positivi in vista della prima trasferta stagionale a Padova (sponda Virtus)?
«Certo anche se dopo un -28 parrebbe quasi anacronistico parlare di lati positivi della partita. Personalmente ritengo comunque soddisfacente l’applicazione e la voglia dimostrata dalla squadra anche quando i nostri avversari hanno preso il largo. La grinta non è mai venuta meno ed è sicuramente un dato da cui ripartire. Considerato l’avvicinamento non privo di contrattempi alla sfida d’esordio (Colli out, Demisic arrivato da poco e lo stesso Tomasi a lungo influenzato, ndr) non abbiamo difeso male a reparto schierato. Ferrara non ha avuto sempre vita facile a trovare la via del canestro. Non aver "sbracato" dal punto di vista difensivo, possiamo considerarlo un germoglio».
Veniamo ora alle, purtroppo tante, dolenti note di questo esordio.
«Non reputo tali l’emozione e forse la troppa voglia di fare anche per ripagare i nostri tifosi. Sono stati meravigliosi anche sabato nonostante la pesante sconfitta. Tanto siamo stati attenti, come ho sottolineato poco sopra, nel difendere di reparto così non lo siamo stati altrettanto nell’impedire a Ferrara di colpire in fase di transizione. Pur sapendo che è una delle loro migliori armi, abbiamo concesso troppe ripartenze a causa di azioni d’attacco in cui, in particolare nel secondo quarto, ha regnato la mancanza di lucidità e ordine. Le percentuali realizzative comunque estremamente basse e troppo brutte per essere vere possono anche essere figlie di una giornata storta, la confusione e gli errori nell’organizzare gli attacchi assolutamente no.
Anche perché a ogni nostra scelta sbagliata corrispondeva quasi sempre un canestro di Ferrara. Altro lato negativo della nostra prestazione è stato il permettere a Ferrara di giocare troppe seconde palle, conseguenza di una gestione non sempre ottimale dei rimbalzi difensivi. Ma senza Colli e con Demisic alla ricerca della forma migliore, qualcosa sotto canestro dovevamo per forza di cose concedere. Nulla di irreparabile a patto, mi preme sottolinearlo una volta ancora, di imparare la lezione dai nostri errori perché a questi livelli non ti aspettano all’infinito».
Foto Photonomiracoli
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