L'incontro ieri
Cisint incontra il presidente di Confindustria Alto Adriatico Agrusti per discutere sul futuro di Monfalcone
Varie le tematiche affrontate, dal futuro della centrale fino allo sfruttamento delle nuove tecnologie digitali e di competenze per le risorse umane.
Analisi a tutto campo delle prospettive industriali e dell’occupazione nell’incontro fra il sindaco Anna Maria Cisint e il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti. L’incontro di ieri è stata l’occasione per confrontare le reciproche posizioni sul tema della centrale, ma soprattutto per gettare le basi per avviare una serie di iniziative importanti per la città, che saranno approfondite in specifici tavoli di confronto, per valorizzare le potenzialità e le risorse del territorio. Nei rapporti fra Comune e Confindustria si apre, dunque, una nuova fase di relazioni basata sulla volontà di intraprendere un percorso atto a risolvere nodi in sospeso e puntare a nuove condizioni di sviluppo.
Il sindaco Cisint ha illustrato l’azione del Comune di Monfalcone nel rilancio e nella riqualificazione della città sia attraverso un piano di investimenti per infrastrutture e opere pubbliche di oltre 30 milioni di euro, sia sostenendo settori innovativi come quello della nautica e del turismo.
“Abbiamo agito – ha rilevato il sindaco - per cambiare un modello produttivo che ha scaricato pesanti contraddizioni sociali sul territorio e puntato attraverso una visione generale dello sviluppo a promuovere le tante opportunità di una città che svolge un ruolo strategico nella dimensione regionale. Sostenibilità, innovazione, lavoro, formazione qualificata sono i cardini di questa azione”. Fattori che hanno trovato condivisione nel presidente di Confindustria Agrusti che ha presentato le grandi progettualità a servizio dell’intera regione che si stanno mettendo in campo in termini di tecnologie digitali e di competenze per le risorse umane che hanno raggiunto una posizione di vertice a livello nazionale e internazionale, come per la “fabbrica modello LEF” che sarà inaugurata il 2 luglio a Pordenone. Proprio su questo ambito si è trovato un terreno di lavoro comune. Nelle prossime settimane saranno individuate le proposte formative di alta professionalità, come ad esempio quella per la cyber security, da promuovere a Monfalcone, - per creare un vero e proprio polo scientifico, - e che si affiancheranno con quelle che già l’Amministrazione comunale sta portando avanti, come quella con Fincantieri per i tecnici in corso al Pertini e quelle con l’Accademia Navale.
Condivisione anche sull’esigenza di affrontare la ricerca di soluzioni sul tema delle opportunità di lavoro per le maestranze locali, questione di fondo per il sindaco Cisint sin dall’inizio del mandato. Su tale tematica le parti si ritroveranno a breve per individuare soluzioni comuni, partendo proprio dalle esperienze più recenti come quelle del recruiting day e quelle di formazione-lavoro. Verrà posto all’ordine del giorno anche il problema della “filiera corta” delle produzioni navalmeccaniche, cioè la possibilità di sviluppare l’indotto, quello più innovativo, nel territorio e le reti d’impresa nelle forniture e nei servizi.
Infine, si è parlato della centrale. La posizione del presidente Agrusti può essere sintetizzata in questo modo: Confindustria è favorevole alla realizzazione del nuovo impianto a gas se tutti gli attori che devono esprimere i diversi pareri autorizzativi si pronunceranno favorevolmente, sottolineando che si tratta di una transizione green e che il metano determina un minor impatto. In ogni caso l’Associazione industriali sosterà la realizzazione di un Centro competenze e di ricerca per l’idrogeno a Monfalcone. Il sindaco Cisint a sua volta ha illustrato le ragioni del Comune, sottolineando le preoccupazioni per la salute, la riduzione dell’occupazione che ne deriverebbe e il fatto che non si è in presenza di un investimento industriale, quanto ad un’operazione finanziaria legata al capacity market, non giustificata da un fabbisogno energetico.
Il sindaco Cisint ha rilanciato la proposta di chiudere la centrale a carbone a fine anno e iniziare i lavori di risanamento da gennaio, sulla quale il presidente Agrusti si è riservato un approfondimento.
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