Cinque famiglie partite 100 anni fa per l'Argentina, il ricordo a Ronchi

Cinque famiglie partite 100 anni fa per l'Argentina, il ricordo a Ronchi

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Cinque famiglie partite 100 anni fa per l'Argentina, il ricordo a Ronchi

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 03 Nov 2023
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Era l’11 novembre 1923 quando la chiesa di San Lorenzo Martire salutava una cinquantina di persone, prima di partire per il Sudamerica.

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Sono giornate tradizionalmente dedicate alla memoria, quelle di inizio novembre. I ricordi commuovono ma non mandano nel dimenticatoio i fatti della storia e le persone che hanno segnato il cammino di una comunità. A testimonianza di ciò, la memoria appunto, ritorna a 100 anni fa. Era l’11 novembre 1923 quando a Ronchi dei Legionari, nella chiesa di San Lorenzo Martire, venne celebrata la santa messa prima della partenza di una cinquantina di persone pronte ad emigrare in Argentina. Si trattava delle famiglie Cragnolin, Furlan, Lorenzut, Zorzin e di Trevisan Giorgio.

“Queste persone non erano nelle condizioni di continuare a vivere qui – ricorda il sacerdote don Luigi Fontanot – c’era la miseria e le aspettative di sviluppo erano pochissime”. Don Luigi (per tutti don Gigi) è uno dei nipoti di una delle famiglie partite in cerca di fortuna, quella dei Cragnolin. Nel 1995, il sacerdote ha fatto visita a queste persone, ma già prima –nel 1988– il ronchese Franco Miniussi, che era consigliere comunale e membro del direttivo dell’associazione “Giuliani nel Mondo”, incontrò le famiglie emigrate.

“Con me c’erano don Silvano Piani e il sindaco di Gorizia, Antonio Scarano” ricorda Miniussi. E sarà proprio per iniziativa di don Fontanot e dell’attuale presidente delle Acli locale Miniussi che, sabato 11 novembre alle 17.30 nella chiesa arcipretale, si ricorderanno tutte queste famiglie celebrando la messa in loro suffragio. A ricordare i Cragnolin è anche la signora Chiara Fontanot, sorella di don Gigi.

“Nel 1893 erano già partiti per lavorare nelle piantagioni di caffè in Brasile – spiega Chiara – si trattava di Cragnolin Giovanni Battista e la moglie Torzon Maddalena con i figli Angela, Luigia, Giacomo e Maria. Poiché il figlio Giacomo aveva contratto il tifo nero, dopo 5 anni, un tempo necessario per guadagnare i soldi necessari per acquistare i biglietti, son tornati a Ronchi, lasciando la primogenita Angela già sposata e diventata poi madre di 11 figli”.

Nel 1923, i Cragnolin sono poi emigrati in Argentina – prima nella Pampa, poi a La Plata – mentre a Ronchi è rimasta la figlia minore Maria già sposata con Antonio Furlan, detto Toni Boro. “Il professor Ivan Portelli – sono le parole di Franco Miniussi – sta scrivendo un libro su queste vicende. Il primo dicembre la pubblicazione arriverà a La Plata in occasione dello scoprimento di una targa commemorativa in loro memoria”.

Nella foto di Chiara Fontanot: la famiglia Cragnolin partita da Ronchi per l’Argentina nel 1923. La casa alle spalle era quel rudere a fianco della Villa Hinkel. Sono partiti: i due coniugi seduti al centro Cragnolin Giovanni Battista e la moglie Torzon Maddalena; la loro figlia Luigia, l’ultima in piedi a destra; il loro figlio Cragnolin Giacomo (al centro in piedi) e alla sua sinistra la moglie Furlan Santa; i 5 figli di Giacomo: Erminia alla destra del padre; dopo di lei Maria e Cesira, in mezzo ai nonni Angelina e ultimo in piedi Giovanni.

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